Rassegna storica del Risorgimento

CADORNA RAFFAELE
anno <1923>   pagina <105>
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M generale Raffaele Cadorna ittustrato dal ecc. 105
tanto più ohe l'esercito nemico aveva assicurato dalle fortezze il passaggio dei fiumi .
Tuttavia il generale L. Dadorna non intende dire impossibile condurre la guerra con buon esito anche colle due masse sepa­rate ma, a suo parere, per riuscire, sarebbe 'Stato: necessario che l'Armata del Mincio fosse guidata da un1 unica mente su­periore e da xm1 unica forte volontà sulla quale, mancando, non potevasi fare assegnamento nessuno. Onci'è che la violazione dei più essenziali e fondamentali principi della guerra condusse alla sconfitta l'Armata principale imperocché-quella di Oialdini non potè esserle di alcuno appoggio come se non avesse esistito . Oltre a ciò soggiunge Luigi Cadorna per riuscir vittoriosi occorrevano tre condizioni imprescindibili: Prima, che ciascuna delle Armate evitasse qualunque dispersione di forze per trovarsi in misura, avanzando, di affrontare colle sole sue truppe l'esercito nemico; poi che Oialdini approfittasse dei giorni in cui l'Armata del Mincio minacciava seriamente l'Esercito austriaco sulla difensiva per effettuare con rapidità il passaggio del Po e avanzare verso l'Adige; finalmente che i movimenti delle due masse fossero guidati con foi-té: unità d'impulso dal Comando Supremo .
Ognuna di tali condizioni mancò.
A questo punto il generale L. Cadorna entra a parlare del­l'azione spiegata da suo padre, quale Comandante della IO* Di­visione (3 Corpo d'Armata) e perciò agli ordini di Oialdini. Il Comando aveva già disposto che per il mattino del 25 giugno sette divisioni del 4 Corpo d'Armata fossero raccolte presso la foce del Panaro per passare il fiume e quindi avanzare verso l'Adige, dove almeno due Divisioni dovevano giungere il 26, quando la sera del 24, Oialdini riceveva l'avviso dell'esito disgraziato della battaglia di Oustoza combattuta in quel giorno.
È noto che Oustoza non fu che una mezza sconfitta perchè meno della metà dell'Armata di La Mai-mora aveva combattuto e quelle truppe si erano prontamente riordinate mentre le altre erano intatte, talché quelle stesse truppe avrebbero potuto poco tempo dopo riprendere l'offensiva. Ciò che determinò la ritirata dell'Armata di La Marmora sull'Oglio dice apertamente Luigi Cadorna fu la ritirata del 4 Corpo d'Armata su Modena decisa e ordinata da Oialdini. Decisione fatale .
Sarebbe troppo lungo riassumere quanto il valoroso storico