Rassegna storica del Risorgimento

CADORNA RAFFAELE
anno <1923>   pagina <109>
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Il generale Raffaele Cadorna illustrato dal ecc. 109
eletto che alla brigata di Cavallerìa che doveva partire per Tre-vignano onde attendervi le altre truppe die dovevano comporre quel forte anteguardo, egli aggiunse i 6 battaglioni Bersaglieri con 3 batterie d'artiglieria tolta, dalle sue tre divisioni; truppe il cui concorso riuscì molto efficace per agevolare il passaggio a guado dei fiumi essendogli noto che i ponti erano stati in­cendiati o rovinati dal nemico impedendo così che gli Austriaci contrastassero l'avanzata. Uditi i colpi di cannone anticipai la partenza delle tre divisioni che precedevo io stesso ma prima che queste raggiungessero l'avanguardia e nell'atto ebe esse oc­cupavano Versa, ricevevo avviso che un parlamentario nemico aveva portata copia della convenzione di armistizio .
La tregua assicurava bensì la riunione del Veneto all'Italia ma a qual prezzo! Questo secondo periodo della guerra nota amaramente Luigi Cadorna ci teneva fermi proprio nel momento in cui si potevano intravedere i più felici risultati che avrebbero rivendicata la gloria delle armi italiane compro­messa a Oustoza. E tali risultati sarebbero stati immancabili aggiunge S lasciandolo presumere lo spirito che regnava in tutte le truppe e di cui aveva date splendide prove la divisione Cavalleria La IPorest .
Tale era già stato ed esplicito auShe il giudizio di Kaffaele Cadorna ohe nel suo rapporto al generale Oialdini scriveva: Io non potei che ammirare queste nostre truppe che rico­nobbi degne davvero diSi l*u grandi e nobili imprese . Da queste parole si può desumere quale acuto dolore dovette pro­vare il Comandante del 5 Corpo quando vide tante speranze di vittoria e di gloria rumate forse per sempre.
Così ebbe termine la campagna del 1866 la cui maggiore responsabilità gravita soprattutto, quanto al primo rovescio pa­lerò a Oustoza, al generale Oialdini, per- mancato tempestivo passaggio del Po e per la ritirata su Modena.
Il generale Luigi Cadorna, commentando un giudizio di­verso del generale Pollio l'illustre autore dello studio su Waterloo e del bel libro Oustoza 1866 giudizio col quale ques affermava il dubbio che ove il generale Oialdini avesse effettuato il passaggio del PCfo sarebbe andato probabil­mente incontro a un insuccesso e forse a un disastro; rifacendo i calcoli, trova non giusti e lo dimostra con un esempio quelli del Pollio mettendo in evidenza ohe le 7 divisioni avreb-