Rassegna storica del Risorgimento

CADORNA RAFFAELE
anno <1923>   pagina <111>
immagine non disponibile

Il generale Raffaele Cadorna illustrato dal ecc. Ili
tanto in Italia da scrittori militari e non militari e tante e no­tevoli notizie sono contenude nel bel volume pubblicato dallo stesso B. Cadorna jj Mbertozione <M. Roma che quanto è contenuto nel libro pubblicato pai figlio non può narrare molte cose nuove di cui possano valersi gli studiosi. Tuttavia è inte­ressante sapere che dal Capo di Stato Maggiore dell'Esercitò di allora l'operazione fu giudicata un attacco a viva forza, feli­cemente riuscito ; che Oialduii chiamò l'assalto e la occupa­zione un'operazione di' guerra ardita e brillante 1 e che non tutti i sacerdoti, compresi gli alti prelati e neppure tutti i cle­ricali di quel tempo scagliarono anatemi per la conquista del­l'eterna città resa indispensabile per l'unità politica e morale della nuova Italia.
Non tutti certo ma pochi furono coloro che come Dome­nico Margiotta e altri della sua risma fra gl'indigeni o come il dottor Bataille e il barone d'Ideville tra gli stranieri attaccarono volgarmente il generale B. Cadorna,. 13 Margiotta che lo diceva chiamato alla missione di Eonia per la sua ferocia e chia­mava l'unità d'Italia commedia infame e denunciava lo stesso Cadorna come massacratore dei Bomani : il Bataille che narrava come avendo il generale visto un pezzo di pane sulla tavola, presolo in mano, si era dato per derisione a paro­diare la cerimonia della consacrazione talché apertosi il pavi­mento ne era balzato fuori il diavolo in persona: l'Ideville che sfrontatamente asseriva che nella giornata del 20 settembre si assa8inaVano gli zuavi pontifici diretti in caserma e preti inof­fensivi e gendarmi vestiti in borghese, mentre Cadorna, respin­gendo ogni reclamo, rispondeva cinicamente: Eh lasciate che il popolo si sfoghi 1 .
H generale spiegò invece in una sua lettera ben chiaro l'a­nfano suo. * Io mi compiacerò sempre di aver portato-al grande edificio italiano il mio modesto concorso sapendo di avere agito non soltanto come soldato che obbedisce ed è irresponsabile, ma come uomo convinto di servire ad un tempo la Patria e la Be­linone la qual spogliata dei mondani interessi, rifulgerà di maggior splendore ricondotta alle sue prime fonti .
Fu per questa dichiarazione così nobile nella sua franchezza che monsignor Boncinelli, quell'anima candida e pura di sacer­dote e d'italiano scrisse, commosso, a Cadorna. -' * I sensi che Ella esprime nel suo scritto mi fanno tanto piacere. I vecchi