Rassegna storica del Risorgimento

LETTERATURA ; SPORT
anno <1923>   pagina <119>
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Muse e Tiro a Segno nel Piemonte di Carlo ecc. 110
Né l'Ortolano seppe fare molto di meglio nel sonét finale, se è suo, in dialetto piemontese, poiché riluttante il dialetto si piega ad accogliere i concetti, che sono costretti in forme e movenze disadatte, innaturali, forzate. Anzitutto come s'ha da interpretare nel titolo quel gieug del taulas ? Il gioco del tavolaccio era un'espressione di gergo per indicare il tiro a segno? Pare. Tuttavia, a guardar bene, prescindendo dalla poca spontaneità della forma, il Marte allobrogo sa trovare dei fieri accenti: e ben gli si addicono:
l'b cambia '1 destili: la mia bandiera,
Or sforsà a fe la pas, m7è. ifnn intop.
Sostituita la lancia col fucile, Marte rimpiange i tempi di guerra, poiché la guerra è elemento di civiltà e di progresso: che peccato nel mondo siano prevalse le mene degli uomini di stato devoti alla pace!
Giamai la pas a l'ha stofia la terra, Né 71 moncl giamai l'ha da 'ridarò d'nn pass, "Fin. eh'a l'è staila ant le mie man la guerra; Ma adess ohe a l'han pia forssa i Gabinot
Mi son costret, per non podei stè an pas,
De voi 'ntimó la gnerra a mi barlet.
Questo barlet è evidentemente da collegare al noto ter­mine di tiro barilotto . La chiusa grottescamente sghignaz­zante nasconde e certo comprime i mal nascosti fremiti della ribellione, e dissimula l'anelito a puntare col fucile in ben altro che in un barlet !
A questi stessi sensi si informano la prima e la terza can­tata . Diciamo della terza. A una serie di 24 endecasillabi e set­tenari frammisti fra loro pressoché in ugual numero e legati qua e colà dalla rima segue una coppia di quartine, costituite da un settenario in prima ed un quinario in quarta sede, e da due set­tenari tronchi a rima baciata; dopo di che ritornano tosto in più lunga serie - - sono 29 in tutto endecasillabi e settenari, fram­misti con prevalenza di quelli, e con più rare rime; e il carme è chiuso da due sestine di decasillabi alternativamente piani, ri­manti tra loro, e tronchi. Per intendere bene la cantata bi­sogna ripensare naturalmente- che essa era stata scritta e veniva pubblicata con permissione * in tempi quasi privi di libertà politica: e bisogna dare valore di vero e proprio commento per