Rassegna storica del Risorgimento
LETTERATURA ; SPORT
anno
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1923
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pagina
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123
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Muse e Tiro a Segno neì Piemonte di Carlo ecc. 12S
e tre echeggiano di rare rime son descritti i campi di tiro, vaghi di dame e di donzelle plaudenti ai vincitori Se il poeta qui esclama:
Or non e tempo, o ice, Di bellico furor, IL riso dell'amor Meglio or s'addice,
noi non gli crediamo, perchè tosto egli in due quartine di decasillabi a rima baciata, con l'ultimo verso tronco, esalta gli effetti di mirabile emulazione che la presenza delle dame e donzelle produce tra i giovani partecipanti alla gara. Né crediamo al poeta se insiste nell'affermare che istituendo i campi di tiro i re cioè il re Carlo Alberto! obbediscono a desiderio di pace e che quindi i campi sono della pace il segno : con troppa compiacenza egli vede nel campo della sua Bra dilungarsi una triplice linea di fuoco I Nella strofa finale, lunga poiché sono ben 31 versi, in maggioranza endecasillabi, frammisti a settenari, sonanti di spesse rime, Nice pare quasi perdere la concretezza di essere umano, di bella donna che assiste alle gare di tiro e colla dolcezza e col fascino del sorriso e dello sguardo incoraggia a fare i bei colpi il giovane innamorato: pare vanire e giganteggiare insieme nella indeterminatezza idealizzata e luminosa di simbolo: si trasforma, assume le parvenze della Patria, dell'Italia, debole ed asservita allo straniero, ma premurosa dei figli suoi, anelante a vederseli stretti attorno redenti dal mutuo amore, da quell'amore che, auspice re Carlo Alberto, ha provveduto all' istituzione dei campi di tiro per addestrare i giovani alla guerra contro lo straniero :
Sì vieni, o Nice, e se il fragor dell'armi
Da gioco si marzia! non ti sgomenta,
Ohi l'inventò rammenta;
Ti guiderà la mano,
E te, che bella sei, non guida invano.
Fra i musici concenti, e fra gli applausi
AUor stringendo trionfai bandiera,
Tu. sarai detta, o Kice,
Dell'adii unta schiera
E rema un tempo, e vincitrice