Rassegna storica del Risorgimento

"FIGLIUOLI DELLA GIOVINE ITALIA"; MUSOLINO BENEDETTO JUNIOR ; SE
anno <1923>   pagina <852>
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Giuseppe Paladino
dava formando in Catanzaro per le cure infaticabili di quell'In­tendente principe di Q-iardinelli.
Olii fornì al funzionario borbonico i inezzfc per crearsi un nuovo titolo di benemerenza verso il governo, benemerenza, di cui aveva bisogno, fu il parroco Nicola Barbato di OriehWSimeri (Catanzaro). "Egli dette all'Intendente una copia del noto cate­chismo, un foglio con il motto d'ordine e 1*emblema della as­sociazione senza rivelare in principio da chi avesse ricevuto quelle carte. Messo alle strette, indicò poi un Francesco Marino di Albi (Catanzaro), nome affatto immaginario, e aggiunse, jper deviar l'attenzione dell'autorità, che la setta era più diffusa in provincia di Cosenza. Ma l'Intendente ve lo mandò con l'incarico di far ricerche ed il prete, dopo aver lasciato sperare buoni frutti dalla sua missione, tornò senza aver concluso nulla. Queste eontrdi-zioni e tergiversazioni misero in sospetto il principe di iardl?, nelli, che, dopo aver consumato varii mesi inutilmente, si per­suase che il poco degno sacerdote, essendo riuscito ad impadro­nirsi delle carte, aveva immaginato un piano di cospirazione e tentato di ingannarlo, sicché decise di arrestarlo e farlo punire col dovuto rigore come falso denunziente. In Quel mentre però venne dal Ministero, informato della faccenda, l'ordine di inviarlo nella capitale. Le rivelazioni del Barbuto apparvero alla Polizia centrale, che sapeva come stavano le cose anche da altre fonti, sotto una luce ben diversa da quella, in cui potevano presen­tarsi alle autorità provinciali ignare di molti fatti. Il parroco, fu condotto a Napoli nell'aprile 39 e sia che si sentisse piti sicuri da eventuali vendette per le sue rivelazioni, sia che il carcéEèr gli incutesse paura, disse tutto. Non Francesco Marino, ma il Settembrini era stato il suo iniziatore; -égli stesso avevagli dato, quando si era messo in via per Cosenza, una lettera di presen­tazione ;e raccomandazione per Eaffaele Anastasio, farmacista1 TU quella città e organizzatore della setta, e un'altra per il Muso-lino; lettere, che il prete non aveva consegnate ai destinatarii e che confessò di possedere ancora nella sua casa di Orichi-Simeri.
Le rivelazioni dello Sciplini e del Barbuto, ohe non si co­noscevano tra loro, noti ammettevano dubbio, e il Bel Carretto poteva dirsi fortunato di aver messo le mani sopra un'impor­tante organizzazione segreta, tanto più importante, ai suoi occhi, perchè credeva si trattasse della Qiovtme Malìa mazziniana, di cui conosceva bene l'esistenza ed aveva anche scoperto qualche