Rassegna storica del Risorgimento

"FIGLIUOLI DELLA GIOVINE ITALIA"; MUSOLINO BENEDETTO JUNIOR ; SE
anno <1923>   pagina <862>
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tasse e si. rifiutò di ascoltare l'autore anelante"a giustificarsi. Tutto ciò diceva il Settembrini per una ragione assai de­licata, un pettegolezzo di vita provinciale, che prova come il principe si credesse ancora in affitto di usare certe prepotenze verso i suoi amministrati.
Il quadro che l'accusato fece del suo persecutore colpì i giudici, e, allorché il Procuratore Generale della Gran Corte Civile di Catanzaro Ferdinando Paragalio, per incarico della Commissione Suprema, si dette a raccogliere le deposizioni dei testimoni di difesa, rivolse le sue indagini anche sui fatti di ca­rattere intimo, che mettevano in cattiva luce il principe di Giàr-dinelli. Questi se ne lagnò col Ministro di Polizia deplorando che il magistrato si occupasse di cose estranee al processo e quasi inquisisse sul suo conto. Segua un'attiva corrispondenza fra il Del Garretto, che difendeva il suo funzionario, e il Mini­stro di Giustìzia, Nicola Parisio, in sostegno della magistratura. Ma il primo si dovette rassegnare a lasciare che le cose conti­nuassero come erano andate fin allora e la condotta dell'Inten­dente fu esaminata nei più. minuti particolari*
Né quello fu il solo punto, in cui magistratura e polizia si trovarono in contrasto. B Presidente Girolami godeva la fiducia particolare del ministro Bel Carretto: vedendosi incapace di dominare la corrente favorevole agl'imputati, egli avvertì il capo della polizia del dissidio esistente nella Commissione e chiese senz'altro che due giudici venissero sostituiti (24 aprile 1841). Il relatore del processo diceva interviene à malin­cuore alle sedute della Commissione Suprema, dalla quale ha chiesto ripetutamente di essere esonerato. Egli, non essendo
* riuscito a sottrarsi all'incarico di riferire, ed avendo per si- stema di uon approfondire i processi, si è gettato nelle brac- eia di Marcarelli (il difensore), che gli siede a lato e di cui non è che il portavoce... E il peggio è che Morelli va sempre < di conserva con lui, né comprende l'importanza delle questioni,
* e, senza dir ragione, tiene solo nella bocca il consta o non consta . Ci saremmo aspettati che il Girolami avesse raccon­tato queste cose al capo dell'Amministrazione a cui apparteneva, al Ministro di Giustìzia cioè, e non al Del Carretto; possiamo anche ammettere che egli fosse nel vero, ma le sue ragioni re­stano gravemente indebolii dal fatto che si rivolse al titolare di un dicastero diverso, e che per giunta era in antagonismo