Rassegna storica del Risorgimento
"FIGLIUOLI DELLA GIOVINE ITALIA"; MUSOLINO BENEDETTO JUNIOR ; SE
anno
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1923
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tasse e si. rifiutò di ascoltare l'autore anelante"a giustificarsi. Tutto ciò diceva il Settembrini per una ragione assai delicata, un pettegolezzo di vita provinciale, che prova come il principe si credesse ancora in affitto di usare certe prepotenze verso i suoi amministrati.
Il quadro che l'accusato fece del suo persecutore colpì i giudici, e, allorché il Procuratore Generale della Gran Corte Civile di Catanzaro Ferdinando Paragalio, per incarico della Commissione Suprema, si dette a raccogliere le deposizioni dei testimoni di difesa, rivolse le sue indagini anche sui fatti di carattere intimo, che mettevano in cattiva luce il principe di Giàr-dinelli. Questi se ne lagnò col Ministro di Polizia deplorando che il magistrato si occupasse di cose estranee al processo e quasi inquisisse sul suo conto. Segua un'attiva corrispondenza fra il Del Garretto, che difendeva il suo funzionario, e il Ministro di Giustìzia, Nicola Parisio, in sostegno della magistratura. Ma il primo si dovette rassegnare a lasciare che le cose continuassero come erano andate fin allora e la condotta dell'Intendente fu esaminata nei più. minuti particolari*
Né quello fu il solo punto, in cui magistratura e polizia si trovarono in contrasto. B Presidente Girolami godeva la fiducia particolare del ministro Bel Carretto: vedendosi incapace di dominare la corrente favorevole agl'imputati, egli avvertì il capo della polizia del dissidio esistente nella Commissione e chiese senz'altro che due giudici venissero sostituiti (24 aprile 1841). Il relatore del processo diceva interviene à malincuore alle sedute della Commissione Suprema, dalla quale ha chiesto ripetutamente di essere esonerato. Egli, non essendo
* riuscito a sottrarsi all'incarico di riferire, ed avendo per si- stema di uon approfondire i processi, si è gettato nelle brac- eia di Marcarelli (il difensore), che gli siede a lato e di cui non è che il portavoce... E il peggio è che Morelli va sempre < di conserva con lui, né comprende l'importanza delle questioni,
* e, senza dir ragione, tiene solo nella bocca il consta o non consta . Ci saremmo aspettati che il Girolami avesse raccontato queste cose al capo dell'Amministrazione a cui apparteneva, al Ministro di Giustìzia cioè, e non al Del Carretto; possiamo anche ammettere che egli fosse nel vero, ma le sue ragioni restano gravemente indebolii dal fatto che si rivolse al titolare di un dicastero diverso, e che per giunta era in antagonismo