Rassegna storica del Risorgimento
"FIGLIUOLI DELLA GIOVINE ITALIA"; MUSOLINO BENEDETTO JUNIOR ; SE
anno
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1923
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pagina
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870
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870 " Giuseppe Paladino
Commissione non aveva tenuto conto delle lettere rinvenute in pezzi sotto le finestre di casa Bianchi e riconosciute dai periti di pugno del Musolino. Il non essersi trovate altre corrispondenze in Oalabria non bastava a dimostrare l'inesistenza della segreta associazione. Il diploma rinvenuto addosso al Vincenti era identico agli altri; perchè i giudici non l'avevano preso in considerazione, dando in generale poco peso alla scoperta di Livorno? La Commissione si meravigliava che i Figliuoli della Giovane Italia non fossero in relazione col resto della penìsola, ma il Memorandum, venuto da "Milano, che la Polizia non aveva comunicato per particolari sue vedute, dimostrava il contrario, e del resto dalle scoperte, eseguite nelle Marche e nelle Roinagne verso il medesimo tempo, risultavano evidenti i rapporti fra i settarii del Regno e quelli d'oltre i confini.
Le osservazioni del Marchese, innegabilmente acute, anche se non sempre giuste, come quando rimproverava ai giudici di non aver tenuto conto di documenti non 'presentati, furono in parte ribattute dal re, il quale si servì forse per la circostanza dell'opera di Giustino Fortunato e di Nicola Nicolini, da poco creati ministri senza portafoglio (1). Bisognava inserire nel processo diceva Ferdinando il disegno del suggello,ynè tacere la persona, che lo aveva comunicato; si doveva esibire almeno la copia della lettera al Granchi; il prete rivelatore era uomo perduto e perciò il vescovo erasì rifiutato di ascoltarlo; anche il francese Escalonne era uomo di cattivo conio, e le sue parole non potevano valere né prò, nò contro; dovevansi fornire tutti i chiarimenti desiderati dalla Commissione senza lasciar lacune nel processo,, e dare occasione ai magistrati, che ce l'avevano con la Polizia, di demolirne tutta l'opera per le manchevolezze, ehe presentava in qualche parte. La decisione in genere filava bene e faceva onore al talento di ehi l'aveva distesa; sembrava strano soltanto che la Commissione, dopo essersi dichiarata incredula circa la .verità delle denunzie, non avesse dato agli accusati il diritto di recrimine contro gli autori delle medesime e iniziato addirittura procedimento di calunnia a loro riguardo. I giudici avevano voluto dare uno smacco alla Polizia, accusandola di poca abilità, e si erano dilungati in rati) fe iMi?ipotesi, fondata sulla tradizione, di en**i fece eco. il SETXEM-(I, 183), ma che non trova risoontfro nei documenti.