Rassegna storica del Risorgimento

"FIGLIUOLI DELLA GIOVINE ITALIA"; MUSOLINO BENEDETTO JUNIOR ; SE
anno <1923>   pagina <874>
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Giilseppe Paladino
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Qui termina il racconto, che ho disteso non tanto per ag­giungere un capitolo alla storia delle cospirazioni nel Mezzo­giorno, meno importante di ciò che co;inuneniente. ' ritiene, o alle biografìe dei suoi protagonisti; ma per dare un saggio del modo come andavano le cose in questa parte d'Italia Una. Po­lizia, ohe non procede contro il detentore di un emblema set­tario, sémplicemente per non mettere in pubblico il nome del denunziante, mentre s'impaurisce al primo stormir di fronde ar­restando un individuo, nel quale avrebbe trovato, lasciandolo li­bero, un aiuto prezioso; una Polizia, che imbastisce un processo mastodontico ricco di documenti e di prove e trascura di ag­giungetene altri- fondamentalmente importanti, di cui era in possesso e che, se esibiti, avrebbero forse; rimosso ogni dubbio dall'animo dei giudici, e omette di chiarire punti secondarii la­sciata nella penombra. Ciò da una parte. Dall'altra una Magi­stratura, discorde nei suoi elementi e pronta a cogliere le di­strazioni della Polizia per fare ad essa dispetto. Un Intendente che, sbalzato di un tratto, e per merito di una delazione niente affatto importante, dall'esilio ad un'alta carica nella pubblica amministrazione, abusa del suo ufficio per correr dietro ai ca­pricci e alle donne. Altri suoi colleghi, che ne paralizzano l'opera rivolta alla difesa delle istituzioni, per gelosia di me­stiere. Un alto magistrato, che si fa lecito di rivelare cose de­licate del suo ufficio e dà sfavorevoli informazioni sui proprii colleghi non al superiore diretto, ma ad un esteanee, sapendo che questi se ne sarebbe servito contro il capo dell'amministra­zione, a cui apparteneva. Agenti di polizia;Jli grado piuttosto elevato, che trascendono a vie di fatto contro i prigionieri. E, nota comica, un ministro, che anche uomo d'arnie, solito a fare il Rodomonte e a vantare la sua oculatezza, l'abilita, la feza dell'organismo cui presiedeva, nel momento stesso in cui i fatti s'incaricavano di smentire solennemente ié uè smar glassate.,.. Tutto DÌÌfci tìi *<> M'inganno, indice di una condi­zione di cose ben triste per il paese, in cui si verificava. Quale il motivo! Di ehi la colpa?