Rassegna storica del Risorgimento

MILANO
anno <1923>   pagina <908>
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* Alti ufflc-inìi
fatto coniare dal Comitato per lo onommsoi di le Egli fìsco pò n 01'An­cora numerose copie ill gioimalecwftrosirtMo che rifenaceflclla solenne com-memorazione.
Il dott. GALLAVRBSI sicuro interpreto del vivi sensi dcll'Asswnblteae del Consiglio Centrale, presso cut sarà conservato l'esemplare, rende "vtàs grazie al cortese donatore.
Il dott. PICCOLI non si può esimere dall'aggi ungerò quanto così bene ha detto itsen. Greppi por A. Comandini, (palelle parola per ricordarne l'at-fmtà e l'opera svolta. Ne rievoca la copiosa produzione storico-letteraria ac-cennando specialmente alla Memoria del Movimento Romagnolo, alla Stori di 20 anni del Regno di Lombardia, a quella dell' Italia. nei-cent'anni del se­colo XIX, opera questa veramente fondamentale e che rivela le vedete tutte sue caratteristiche. Indica poi la produzione di altri numerosissimi scritti mi­nori, e si angina ohe l'abbondante raccolta, posseduta dal cugino Ubaldo, sia trasportata nella Biblioteca di Cesena a disposizione degli studiosi. Afferma poi ohe A. Comandali venne alla Storia per ragioni sentimentali e fu religioso.
Il prof. COLOMBO, reca il saluto del Comitato Piemontese e accenna ai lavori in eorso per le onoranze che Torino prepara per il 76<> anniversario della morte di Re Carlo Alberto.
Si associa a quanto ha dótto il dott. Piccoli per A. Comandini.
Commemora poi il compianto 'i Bragagnolo che con il Bettazzi scrisse la interessante monografia di carattere popolare, di C. Cavour, distribuita a tutti i soci. Propone infine che sieno fatte tenere alla famiglia Bragagnolo le condoglianze a nome dei Congressisti.
11 dott. MONTI, con commossa e incisiva parola di amico e di caldo am­miratore, non può lasciar passare questa occasione cosi solenne, senza rendere un ultimo e doveroso tributo alla memoria di chi, Egli, non esita a chiamare maestro.
Nella partecipazione della propria morte, recapitata a pochi intimi e da lui stesso predisposta con quella sua calligrafia così elegante e nitida, Alfredo Comandini affermava che fra lo poche cose da lui amate, e* erano i giornali, i libri e il materiale por ricerche 6, studi. Ma egli avrebbe potute con piena ve­rità affermare di avere sempre molto amato il Museo del Risorgimento di Mi­lano, al quale diede per ben undici anni il contributo prezioso della sna atti­vità Q della sua competenza, da prima come membro della Commissione al Museo preposta, e poi come Presidente della stessa. Il suo ingresso nella Commissione segnò un periodo nuovo per il Museo, cioè quello della neces­saria ed armonica collaborazione di nomini ohe, non avendo avuta la fortuna di personalmente partecipare allo guerre doli?Indipendenza, dedicavano tut­tavia le. loro migliori energie allo studio di quelle guerre e si assumevano il compito di consacrarne nei libri il ricordo e di interpretarne lo ragioni spiri­tuali, ad istruzione e monito delle generazioni future.
J2d era uno spettacolo sommamente educativo per ino, per noi funzionari