Rassegna storica del Risorgimento
MILANO
anno
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1923
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pagina
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924
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Aiti ufficiati
Non potendo muoverai da quel lato, il Consiglio Centrato'ha provveduto, nella ricorrenza solenne del centenario dei moti del 1821, alla stampa cl:i mi Volume di 318 p. tutto decimato a quei moti, ohe modestamente compair) come supplemento alla Rassegna; e contribuisce attualmente er eccezione nella misura di un terzo della sposa alla stampa degli atti del Congresso di Trieste, oke yi sono già distribuiti.
Ma cura speciale del -Onsiglio è stata quella, impostagli dallo Statuto della pubblicazione della Rassegna. Anch'Issi!!* nelle terribili erisi del dopoguerra, oscillò da una tipogralìa all'altra fino a ritrovare in quella dei sig. Veife enioni di Aquila quella da preferire'pesefiè fornita di tutti i requisiti necessari.
Dell'opera del cornili, prof. Rawlich.'.eill'affieitto. da lui posto a questo nostro periodico, dei suoi sforzi costane per innalzarne sempre maggiormente la fama e l'utilità voi avete splendido testimonio nella raccolta della Rassegna dell'ultimo triennio. Bene assecondato dal solerte nostro Segretario Àmuii- nistrativo, colonnello Forzani. del quale ò noto l'interessamento per In S'o-1 cietù, il prof. l'inni irli è riuscito non solo a migliorare il contenuto della pubblicazione., a renderla sempre più varia, a offrire al lettore vari volumi li oltre" 250 p. trimestrali j ma, ed è quello, oliò costituisco il più bel pregio insieme al più stretto dovere rispetto ai terzi, ad assicurarne là comparsa a scadenza matematicamente fìssa,
Ora, Signori, di fronte a tali fatiche, (die solo sa apprezzare chi le abbia passate;, .duole l'anima a sentire le pretese di autori che insistono per avere I la precedenza di turno e per non ridurre te inutili lungaggini. La Direzione non se ne lamenta.;; afta, come Segretario generale, ho pure il dovere d'insorgere contee rati pretese ingiustificate ed ingiuste, e prctendere a mia volta, ohe col massimo rispetto alle decisioni della Direzione gli autori, segnatamente se non soci, ricordino la grandezza della liberalità che, specie in questo momento librario, concede loro la Società.
E a suggello di questa mia protesta se io potessi parlare come individuo, proporrei che agli autori frettolosi si chiedesse il contributo d'un quarto della spesa di stampa, e a quelli non soci, della metà.
Ad ogni modo, nella mia qualità di Socio, come tutti voi, io ritengo che si possa dare qualche ordinamento alle recensioni, per le quali ora si rilascia l'opera al recensente.
Tal rilascio viene secondo me a privare la Società di uno dei suoi mezzi di studio più preziosi. Ne atrofizza la biblioteca, ohe dovrebbe pure essere per tutti i soci mi lnogo di consultazione, un centro di convegno e di discussione, non del tutto inutile al progresso dei nostri studi.
Malgrado i doni, ohe ci pervengono da ogni porte, non abbiamo, sì può dire, biblioteca. Persino la grande Collezione Mazziniana, persino la volumi-nos* relazione Morfcara sullo violazione del diritto delle genti non vi si; possono esaminare che con stento. Nessuno la frequenta; e noi perdiamo con ciò Ano dei. mezzi tessi di propaganda. Vi provveda il Congresso.
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