Rassegna storica del Risorgimento
CAVOUR, CAMILLO BENSO DI ; GUERRAZZI FRANCESCO DOMENICO
anno
<
1924
>
pagina
<
156
>
t'JSp ÀrmandjO Sapori
Le ostilità cuiteOrjmsse tìui parteciparono le grandi potente occidentali in difesa dsl sultano, suscitarono, tanta eo h Italia, idorae' malamente adattandoci alle restifassionJi.'rr ej sii sbizzanriva a far ealeoH e prognostici, nei quali la segreta speranza <JeI euor prendeva spesso il sopravvento sul calcolo della mente: lutto -si vede-:dìil punto1 :j vistadella patria italiana:, intenti "ad almanaccare sui fatti,- e.sulle MCTCÌ-. se per avventura qualche oroscopo favorevole si potesse.' ifcrarre per i nostri destini.
'U: Guerrazzi eia indubbiamente fra coloro cm? jjiù sii sforzavano
uuto il ritorno onoratissìino in patria, divergenze ognor più profonde di vedute politiche li separarono e scavarono a poco a poco tra di loro un abisso. Dall'antico affetto si giunse perJradi :al*iftsensibilità e al rancore; ai tu si sostituì il lei ; pOii.sì! ééssù tgtìr corrispondenza; poi sT ruppe in guerra addirittura. Al Corsi, prefettjOÀdi Firenze il 27 apriléke eollega del Cavour nell'ultimo. Gabinetto da questi presieduto il Guerrazzi non perdonò di essersi unito ai suoi avversari.
Alla richiesta del Martini, Tommaso Corsi rispose: 'Con un cortese rifiuto, adducendo che intendeva! '.eoli non pubblicare le lettere, * di fendere un servizio alla* memoria del Guerrazzi, perchè, tranne poche, sono diatribe contro uomini e cose .
L'epistolario, composto di oltre 150 lettere che comprendono ili periodo di Bastia e di Genova, fu depositato nel 1912 nelle mani del Prof. .Salomone Mor-purgo, Direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di' Firenze, datt'ikvv. ''L. Zanoblni, per incarico degli iéìfèdi del Corsi.
Le ragioni per cui il Corsi non credette, più di trenta anni, fa, di aderire alla richiesta del Martini, bea si spiegano anche oggi, < ;i. apprezzano ;nel loro nobile intendimento, trovando effettivamente in questo carteggio non pochi sfoghi amari e anche ingiusti che, del resto, non eerto sorprendono quanti hanno in pratica l'epistolario del Guerrazzi, tuttavia, e sebbene ',' .Vnaseoi?reite Éegtl anni abbia più e più smorzato molte questioni, vogliamo soggiungere, in omaggio al sentimento del Corsi, che le lettere qui pubblicate furono da noi trascelte badando unicamente al pensiero' polisco generale dello scrittore, e abbandonando pertanto volentieri quelle dove la passione e espressione di risentimenti personali lo offuscavano indebitamente. Quanto a diatribe, non ne abbiamo riportata alcuna, senza che percM sia mutilo il pensieri xfel Guerrazzi sall'argomenfe che abbiamo preso a trattare: gli accenti? àt CaVotir tiou escono da certi limiti, e nulla aggiungono, ad ogni modo a qiieUb1 che già risulta a stampa da più altre pubblicazioni.