Rassegna storica del Risorgimento

1850-1851 ; TOSCANA ;"STATUTO (LO)"; GIORNALISMO
anno <1914>   pagina <916>
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Il corri spomloute) giunse Farefvfwrovoj cJUo fa ttoevato eoli* few) ripetati: tfaffl* Kudcttky, ch'era U principio di un ano otietu* ittampato tn onore de) Itudct xky; Poco dopo entrano nulla tribuna i Ut giovane nuora del G*,,. (G rottane ili) u lu <Ji k) jnadf*, e gif .scolari, pel quali oli debbono essere le conferemo, intravedendo delle donne dalle gelosie*'incominciano a fare il corner* df ehi da dei buoi.
Viene il predicatore e da principio alla sua predica, vb'era come un proemio a tutto le seguenti, e con la quale intendeva di provare che la educazione religiosa deve andarci congiunta colla letteraria e scientifica. Non dispiacendo a ehi V udiva, egli poteva seguitare con bastante calma, ma interrotta a quando a quando da un grattar di panche, e da un battervi sopra. Avvenne
* che il frate volle pigliare recitando il tuono di voce nobile. Gli scolari cominciarono a farli il verso. Poco dopo Li. chiamò Jtjti tuoi. Ed essi : Oh babbino caro! Per farla breve non ebbero più. freno, e scesero ad ogni remore, fino a cantare a gallo, e a fischiare. Uno anche gridò : Batta l Al che il predicatore con invidiabile fermezza rispose : Non basta ancora) ; c'è deW altro I La predica p-i condotta a fine. Si apriron le porte, e come fuori etera una quantità di pinzochere, che aspettavano per entrare ài rosario, ftr rotto rovesciate dalla folla, che usciva a corsa. Ad un servo dell'ar- ci vescovo con un colpo fu cacciato il cappello fino alle spalle. I/nr< civescovo si ritrasse in sagrestia gridando cn'eraa cannibali, .'e/, il provveditore che dava la sua dimissione pur non esser più --tipo di quella birbaglia. Difatto la mattina dopo corse a Firenze, la­te sciando i professori senza ordini, e non dicendo nulla neppure
* al cancelliere. 11 Prefetto fece cercare i professori per la città, li adunò in casa sua.alle; otto;è mezzo, e partecipò loro con sentimento di dolore- ìl dispaccio telegrafico della chiusura delta università. lei sera tornò, il Grottanelli, e disse che a Firenze lo sdegno era grande; non credo però quanto il suo. S'istruisce un processo, ma finora, a risultati zero. Vedremo ' H Grottanelli fa-ceva credere che l'Università starà chiusa per un pezzo, e fórse per sempre. Frattanto io dico: Del misfatto è addebitabile in molta parte egli stesso, 1" perchè fissò il giorno della predica in un dì di. lezione, quando cioè gli scolari sono stanchi dall'essere stati dalle ore otto alle due e mezzo alle lezioni;2" perchè la