Rassegna storica del Risorgimento

CALANDRELLI ALESSANDRO ; CALANDRELLI LUDOVICO
anno <1914>   pagina <958>
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la prima non potè, tanto ora tata circontunzUtu ìs documentata là de­lazione del Ridcschini), ti libro del li. porgo unii trattazione esauriente: e pubblica, a documentarla, i verbali degli interrogatori, dal 12 aprile al 31 agosto 1855 (pp. 106-198). I
Questi interrogateli!?, Roguivano a Mantova, dove il cospiratore era dal 2 marzo; di dove "per l'esempio recente dei -martiri di Belfiore e dei Calvi,, non poteva sperare d* uscir mai pia, e non con l'evasione Un primo tentativo fece l'Orsini tra il Natalo del 1855 elvÉpifuuia aoe-etìssivft : si -trattava di addormentare, con oppio provveduto segréfàjnenìe dal Mazzini, i custodì,; di liberare, c'osi, :i compagni, Uà l'oppio fa inefficace perei? i secondini bevean sempre tanta acquavite che questa servi loro di antidoto ; ve ;il cospiratore non potò salvarsi se non con la foga, audacissima della notte tra il 29 e il 30 mono, calandosi dalla finestra. Su. questa fuga, la relazione che ne fece l'Orsini nelle ne Me­morie 0 uni versai nienfce; nota; ma poiché ha dell* incredibile e poiché da molti si ritenne e si ridono ohe sotto il romanzetto: avventuroso ài celasse foStoria assai banale d*una Corruzione di custodi, sapientemente preordi­nata, e che il tracco fosse escogitato appunto per scemare la responsabilità di Costoro, il X. si indugia a dimostrare, come fece già il D'Ancona per Un altro celebre evaso, il Casanova, la veridicità, in quasi ogni parti-colare, della testimonianza dell' Orsini (p. 2tT-25T)v
Ma il periodo pio. importante della vita dell' Orsini,, è, per il JL e per noi; lo sciagurato attentato a Napoleone 111. Anche BU questo, 'Jf vo­lume del L. assoda parecchi dati di fatto, nnovi S meritevoli di molto rilievo : per. quanto fosse vivo e non recente l'Odio che U'Orsini, in omaggio al ricordo della caduta della repubblica romana, professava a Napoleone HI (cfr. pp. 150-51), non egli era di quelli che giustificassero Passassimo politico: il uo contegno ad Ancona nel stava ad emu­lile rio,, e la fama che glie n'era avvenuta fu cagione che hi polizia fran­ici*., P81 wvssa in gufttjdia, non lo tertesHc d*oc?liio ìuaiuregli si dispo-nova al colpo. Ma lo rottura di lui coi mazziniani puri e- col maestro, j l'fc 1* polemiche intemperanti ohe seguirono, misero addosso all'Orsini [una frenetica smania di far qualche cesa la sfì; qualche osa di oluiuo-roso che si risolvesse, per contrasto, in una condanna . lunghi e cauti e vanamente reiterati tentarvi del Mazzini, il' romagnolo pesava: in vece [che ci volesse audacia : ohe non ni tardasse nell'azione, nell'azione vera e propria. Come: in tuia lotterà del 3854 s'era proposto di combattere per V indipendenza, di sostenere < con tatto il poterò quel governo forte (senza di che nulla varrà) che"per un sci e sette aànjrspingerà l'Italia alla grandezza, olla forza, al eoosólidameiuo dello sua* nazionalità ,'
) Oxiu,v. j. 20;