Rassegna storica del Risorgimento

GUERRIERI GONZAGA CARLO
anno <1915>   pagina <3>
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Prefazione 3
raccomandando a' Trabanti di moderare quel canto poco piacevole per le auguste sue orecchie.. -1
Tornato in Italia a schierarsi nelle file insurrezio­nali, Carlo Guerrieri fu de' primissimi seguaci entusiasti di Garibaldi. Mentre il fratello Anselmo, ministro degli esteri nel Governo provvisorio di Milano, sperimentava a Parigi le tortuose fallacie delle promesse francesi, Carlo partecipava alle gesta garibaldine di Luino, di Morazzone.
Lo narrò egli stesso in una deliziosa pagina di Memorie, nella quale la fluidità, la vivezza, la since­rità del racconto arieggiano i Miei ricordi di Massimo d'Azeglio.2
Era stata affidata a mio fratello Anselmo la missione di re­carsi a Parigi, a chiedervi il soccorso di queUa Repubblica. Io mi arruolai allora in una compagnia di volontari, che Giacomo Me­dici, venuto d'America con Garibaldi, raccoglieva, ed alla quale accorrevano giovani colti ed agiati, uomini maturi, tutti ardenti d'amor patrio. Ton rammento bene i primi casi di quella nostra improvvisata compagnia. Mi ricordo, invece, e mi par ieri, il giorno quando quella nostra compagnia, con a capo il Medici, se ne stava schierata in battaglia, allo sbocco delle contrade di Monza verso i viali che conducono alla villa ed al parco reale. Accanto e dietro di noi stavano altri corpi di volontari sotto le armi, tutti agli ordini di Garibaldi, che non ci si era ancora mostrato. Era quella
1 Cfr. il 3 delle Memorie, dove la versione data dal Guerrieri è mode­stamente attenuata, quanto alla parte sua personale nella dimostrazione. Ma io ricordo d'aver udito da lui (ed ero giovanissimo allora) narrare e colorire il fatto come l'ho qui riferito.
* Cfr. il 4 delle Memorie: dove la rappresentazione di qnel momento della sua giovinezza è un po' arida ed incolore al confronto di questa pagina, che il Guerrieri dottò per un numero unico garibaldino, uscito a Mantova nel 1983 (tip. Segna). U paragone fa appunto rimpiangere che a stendere i suoi Bicordi si decidesse nel 1901, quando gli anni e più ancora i dolori aot-ferti avevan menomato la vivacità dello impressioni), e la potenza della figu­razione artìstica.