Rassegna storica del Risorgimento
1849-1851 ; EMIGRAZIONE POLITICA ; SICILIA
anno
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1925
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2
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a Eugenio Casanova
fra dieci-docici giorni, e te ne scriverà Vincenzo (Errante1) ed io* <f se ne avrò il tempo. Di' tutto questo agli amici Pompeiano e Ta- majo. Vorrei sapere da te come Calvi si è diportato e come al presente regolasi . Teniamoci pronti ad ogni evento. Iddio e Po- polo, e Sulla più per ora. Scacciato il Tedesco, in Roma una Co- stituente, composta dei rappresentanti dei singoli Stati d'Italia, deciderà ogni quistione. Questo è il pensiero del grande M[azzi]ni ai quale non ci è da ridire .
Tuttavia, non ostanti le dichiarazioni dell'Orlando al Mazzini e del Pilo al Marano, non pare che l'adesione dell'Errante, del Bertolami e dell'Interdonato al programma mazziniano fosse così rapida e spontanea, come potrebbe credersi. Certo è che il Pilo si espresse- con qualche severità sulla loro condotta in quel momento scrivendone al Pompeiano. Noi riteniamo che, in ultima analisi, tale adesione si limitasse all'accettazione di lavorare insieme allo stesso scopo, senza pregiudicare l'avvenire. Ed in questo rilievo, come già in quello fatto circa l'opinione del Crispi e del Cipri, noi troviamo già l'origine del futuro distacco di quei personaggi dal Mazzini.
Anzi, una frase dell'Orlando in altra lettera a Rosalino c'indurrebbe ancora a sospettare che avessero dato quell'adesione, pure limitata, non senza rimanerne dispiacenti al punto di meditare di allontanarsi dagli amici genovesi per trasferirsi in Francia: ove, oltre a conservare le loro idee, avrebbero forse trovato migliore e più proficuo impiego,
Non posso approvare , scrive da Torino Luigi a Rosalino il 21 maggio 1850, la risoluzione dei nostri amici di passare in Francia ora che le cose sembra siano arrivate al punto suprèmo. I momenti sono di grande importanza. Oggi, si tratta forse di andare a casa nostra per dar rassetto ai nostri affari. Che riflettino che, se la reazione si mantiene, non guarda limiti. Rammentaci le nostre sofferenze .
Alle preghiere e considerazioni del Pilo, gli amici desistettero dal loro proponimento. E forse non fu aliena a tale decisione la lusinga dei prossimi eventi ventilata dall'Orlando come emanazione mazziniana.
Non tralasciare, ti priego , soggiungeva quest'ultimo, di strin- gere i nostri e di vederti coi romani, napolitani etc. Da un momento all'altro, chi sa non dobbiamo entrare in azione. Non è esaltazione, << mio Rosolino: siamo nella possibilità .
Ad ogni modo, queste parole indicano come continuasse o meglio come fosse riconosciuto sempre più necessario il tentativo di affratellamento colle altre emigrazioni e proseguisse il minuto lavorio di organizzazione, richiesto dall'adesione al programma mazziniano.