Rassegna storica del Risorgimento

HOHENEMSER EMMA ; HOHENEMSER SOFIA
anno <1915>   pagina <15>
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di Carlo Qvstfkri Qonmga 15
La nostra prozia Marianna aveva raccolta in sua casa una pre­ziosa biblioteca di classici latini ed italiani, e dei migliori pro­satori e poeti inglesi e francesi, ma, morta lei nel 1832, quella notevole biblioteca andò dispersa ò venduta.
Al venir meno della nostra prozia, che ci era stata benefica ed amorosa nonna, seguì un subito e gran mutamento nella vita nostra di famiglia.
La nostra prozia aveva costituiti eredi suoi Anselmo e me, sue legatane le sorelle nostre, usufruttuari i genitori. Un palazzo a Mantova e molte terre, oltre quelle di Palidano, facevano parte di quell'eredità, gravata da molti e grossi debiti, a breve scadenza, e però minacciata di liquidazione disastrosa.
Convenne restringere subito e di molto il rostro piede eli casa e dar compimento air istruzione ed educazione dei iigiMk
Anselmo era già innanzi negli studi, prossimo a quelli dell'uni­versità, e già si parlava in casa e fuori del suo facile ed elegante verseggiare, della prontezza ed agilità del suo ingegno, clic lo aveva fatto primeggiare nel ginnasio e nel liceo, e gli aveva, nello stesso tempo consentito lo studio del francese, e del tedesco.
Le sorelle erano state ben educate ed istruite in casa, da ec­cellente istitutrice. Due sacerdoti, disinvolti e colti}, Don Paolo, Don Andrea, avevano dato lezioni ad Anselmo, in casa, e l'ave­vano accompagnato a scuola ed a passeggio. Anche a me ave­vano insegnato a leggere, a scrivere, e date lezioni eli religione. Così m'era avvenuto di passeggiare con loro e con Anselmo per le vie della spopolata città e fuori dei suoi baluardi e spesso nei viali del Palazzo del Tè. Volevo bene a quei due preti, ed un gran bene al caro Anselmo. Ed ora qualche mese dopo la morte della nostra buona prozia, avvenne che le quattro sorelle, ed io si dovesse partire per Lodi. Quelle vi entravano in una repu­tata casa di educazione, retta da Dame inglesi, ed io vi fui ac­colto, avevo sei anni appena, in un Collegio tenuto da Padri Bar­nabiti. Il solo Anselmo rimase coi genitori i quali l'accompagnar rono a Padova, a quell'Università.
La famigli vi prese poi stanza e vi dimorò .tino al 1849.
Di quel mio soggiorno a Lodi non sèrbo chiaro ricordo. Ben mi pesa ancora il ricordarmi di quando, dopo breve soggiorno a Lodi, fui tramutato in un altro gran Convitto che gli stessi Padri