Rassegna storica del Risorgimento

POLIZIA ; MILANO ; SARDEGNA (REGNO DI)
anno <1925>   pagina <66>
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Adolfo Colombo
W Il sotto-intendente di Vigevano, Piazzi, al Ministro Interni
Vigevano, 23 marzo 1848.
Il colonnello Benedec, comandante il presidio militare, stanziato a Pavia? scavasi dopo le dieci pomeridiane di ieri dall' I. R. delegato, mi presentava uno scritto contenente la dichiarazione d'avere ordine dal maresciallo Radetzki di abbandonare la città immediatamente per dirigersi alla volta di Mantova.
H Comandante di Piazza intervenuto sopra domanda del R. dele-legato di lasciare la piazza in mano alla cittadinanza. Il Delegato ha. raccolto intorno a sé la Congregazione Provinciale, il Podestà col Mu­nicipio, il Presidente del Tribunale, l'Intendente di Piacenza, ed i princi­pali cittadini. Si è determinato in questa conferenza di provvedere alla si­curezza pubblica indilatamente, si è quindi stabilita la formazione di una Guardia civica armata che venne attivata sul momento.
Si è ritenuto che le attuali autorità rimangono provvisoriamente ali loro posto e siano mantenute in vigore le attuali leggi.
Gli affari amministrativi saranno trattati collegialmente dal Delegato, dal Podestà col Municipio e dalla Congregazione Provinciale.
Gli affari, giudiziarii dipenderanno dal Presidente del Tribunale.
Gli affari di finanza saranno diretti dall'attuale Intendente signor Marini eli Como.
Per le cose di polizia si prenderanno misure all'opportunità.
Alle 11 pom. di détto giorno di ieri partiva tutta la guarnigione che consisteva in due squadroni di cavalleria ulani, in un battaglione dì fanteria, con sei pezzi di cannone dirigendosi verso Mantova per Casal Pustorlengo. Temendo che detta truppa si avviasse invece alla volta di Milano, molti cittadini li tennero dietro, e non la lasciai-ono fkehè fu­rono realmente assicurati che là medesima percorreva la via di Mantova.
Alle ore*sei di questa mane etrawono i Pavia i volontari Piemon­tesi che festeggiati dalla cittadinanza ed accompagnati dalla banda ci­vica attraversarono la città per correre in soccorso alla popolazione di Milano, ove si combatte tuttora. Le truppe però sono a mal partito, senza munizioni, e con scarsi viveri: vorrebbero fosse loro concessa una tregua, ma i cittadini negano gridando di volere compita la loro; -ven­detta. Forse'prima di sera Milano colPaiuto del volontari Piemontesi sarà pienamente liberata.