Rassegna storica del Risorgimento

POLIZIA ; MILANO ; SARDEGNA (REGNO DI)
anno <1925>   pagina <85>
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<? cingne giornate di Mìkno e te loro ripercussioni 85
in tutti 1 Comuni dello Stato venga con ogni mezzo od influenza affe­zionato il popolo alle nuove nostre istituzioni ed al Re che le ha donate e sancite, ed infiammato e sostenuto quel santo amor di patria e del­l'onore nazionale che distingue i popoli generosi, a nessuno dei quali è secondo il Piemontese, che in queste solenni circostanze già sì lumi­nose prove ha dato degli alti e forti suoi sensi, scarsissimi essendo fra noi quelli che ad un privato interesse, ad un privato affetto di famiglia pospongono la causa pubblica, e questi pochi verranno anch'essi infor­mati a quel santo amor di patria che rende lieve ogni sacrifizio, qua­lora si vengano infervorati da chi ha Influenza sulle masse e special-dal clero.
Queste cose io mi sono permesso di sottoporre alla specchiata sa­viezza dell'E. V, pel caso ch'Ella giudicasse alla circolare del 13 cor­rente, con tanta riconoscenza pubblica accolta di aggiungere altra ecci­tante i signori Parroci ed il Clero a catechizzare per quanto possibile le masse nel senso di quanto esigono imperiosamente le attuali ciro.br stanze per la tutela dello Stato e del suo onore, e la futura prosperità della nazione passata la crisi presente, che l'unanime accordo di tutti -i membri dello Stato può solo rendere più breve e più gloriosa per noi...
70. // Comandante Roissard al Comandante la Divisione di Alessandria
Gravellone, 25 marzo.
Il m.llo d'alio comandante la stazione di Stradella mi riferisce che la truppa Austriaca che pernottò a Santa Cristina, Corteleone e Munzole la notte del 23 andante, il 24 mattina partì pella volta di Codogno a Casalpusterlengo ove pernottò, da dove partì stamane per alla volta di Mantova: altri vogliono sia entrata, invece a Piacenza, il cui ponte sul Po non risulta sia stato rotto, essendo anzi tuttora occupato dagli Au­striaci.
Mi riferisce pure in modo sicuro il d.o M.llo d'alio che il giorno 23 andante 500 Bolognesi della Guardia Civica si portarono in Modena e quindi sotto la fortezza intimarono alle truppe Austriache colà di pre­sidio in n. di 900 circa di sortire dalla fortezza e sgombrare il Ducato. A tali intimazioni il Comandante le dette truppe rispose voler rimanere ed avere 400 cannoni per difendersi se occorreva. Ai Bolognesi e Mo­denesi riunitisi in massa, dichiararonst pronti ad assalire il forte e fin­gendosi provvisti di artiglieria venuta da Bologna, riuscirono ad intimo-