Rassegna storica del Risorgimento

1808-1814 ; OMBRONE (DIPARTIMENTO DELL') ; NAPOLEONE I ; TOSCAN
anno <1925>   pagina <93>
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Il Dipartimento dell'Ombrone durante l'impero napoleonico 93
natoconsulto del 21 maggio, ratificato dal decreto imperiale del 30 dello stesso mese, io aggregava insieme agli altri due dipartimenti della Toscana all'impero francese, sottoponendolo alle sue leggi dal 1. gennaio dell'anno seguente.
Pochi giorni prima che il senato francese prendesse cotesta delibe­razióne il Dauchy, ritenuto insufficiente al completo cambiamento in To­scana, aveva ceduto il governo a una Giunta straordinaria, di cui era capo il generale Menou, chiamato dal Botta l'egizìaco, e segretario Ce­sare Balbo. Nel darne l'annunzio ai Toscani, il Dauchy aveva enfatica­mente detto che a tale provvedimento Napoleone era stato indotto dal desiderio di rendere alla patria di Dante, di Galileo e di Michelangelo, all'Atene d'Italia l'antico splendore che le procurarono nei bei giorni le lettere, le scienze, le arti, delle quali era stata maestra nel seno dell'Eu­ropa moderna. Nei pochi mesi del suo governo il generale francese aveva abbattuto ogni vestigio del feudalismo in Toscana, sia d'origine gran­ducale che nobiliare; e, abrogando la giurisdizione privativa del consi­glio magistrale dell'Ordine di S. Stefano, aveva agevolato l'applicazione del codice di Napoleone. La Giunta straordinaria di Firenze completò la sua opera, facendo prosperare l'agricoltura in Toscana, specialmente la coltura del cotone, dando incremento alla pastorizia col far venire dalla Spagna scelte merinos, istituendo Camere di commercio a Firenze e a Livorno sulla foggia di quelle esistenti nelle maggiori città di Francia; promovendo le industrie, che fiorivano sopratutto a Pisa, a Firenze, a Volterra, a Livorno, a Prato e in altri centri minori (1).
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Questi e simili altri provvedimenti presi in fretta e senza alcuna preparazione delle masse da fai- dire allo stesso viceré Eugenio che in Toscana si era voluto troppo presto infrancesare il paese, non soffoca­rono nelle popolazioni il malcontento del governo francese, che, per di­verse cause, si mantenne vivo durante il dominio napoleonico. Anzitutto a un popolo pacifico che non era: stato mai animato da spiriti bellicosi, il servizio militare obbligatorio per un lungo periodo di tempo fatto in lontane contrade per la smodata ambizione dì un'sovràiio straniero e per interessi affatto estranei alla patria, riusciva a tutti estremamente abor­rito e odioso. Gli stessi genitori* che condividevano coi loro figli
MH/ZOBI, Storia detta Toscana. Firenze, 1851, V. Ili, p. 688; e fcéjè l'Archivio del Comune di Siena l Bandi del *8o8, V. 683.