Rassegna storica del Risorgimento

1808-1814 ; OMBRONE (DIPARTIMENTO DELL') ; NAPOLEONE I ; TOSCAN
anno <1925>   pagina <99>
immagine non disponibile

Il Dipartimento deW Ombrane durante Vimpero napoleonico gg
fosse diffuso, nel dipartimento dell'Ombrane, il malcontento per i ritrovi dominatori. A S, Fiora incasa dei fratelli Luciani, un gruppo di preti e di fanatici antigiacobini tra i quali D. Luigi Petri, Pietro Martinelli e Angelo Bresciani, parlava con manifesto disprezzo del governo impe­riale, censurandone opri operazione. Fra i più esaltati era il Petri, il quale giunse a tanta temerità da osare d'impedire pubblicamente che fosse celebrata la festa di Napoleone. Il sottoprefetto di Montepulciano Minutelli, nel deziare al Gandolfo i nomi dei malintenzionati, si ri­prometteva d'agir en manière à l'effet de faire surprendre ces Pretes au moment mème qu'ìls tiennent leur assemblée scandaleuse, car, agis-saat autrement, finirait pour ne pouvoir bien prouver . Grave scandalo fra i presenti suscitavano il macellaio Pietro Bacchiorrini di Celle, escla­mando, nell'atto di ammazzare un bove: cosi potessi tagliare la testa a Bonaparte! e Mattia Varacchi di Montieiano, il quale pronunziava ad alta voce in chiesa, quando il sacerdote recitava l'oremus prò Napoleone' accidenti a quella p. che t'ingenerò (i).
A Siena uno dei più accaniti avversari del nuovo governo era Vin­cenzo Carducci di Poano, creduto dalla polizia depositario di una somma di denaro da distribuire al popolo onde eccitarlo alla rivolta. Il disegno però maturato in casa del libraio Pozzi insieme con lo speziale Bandini e il prete Bassi, fallì per l'improvviso arresto del Carducci il mattino del 9 ottobre (2). Lo stesso effetto ebbe un'altra cospirazione di circa settanta individui, il cui scopo era quello d'introdursi armati in Siena, di trucidare tutti i francesi e i loro partigiani e saccheggiare le casse pub­bliche. La congiura doveva scoppiare il 2 novembre, ma prima di quel giorno la polizia, informata di tutto* aveva assicurato: alla giustizia i capì del progettato vespro e costringeva gli altri alla fuga. Quindici giorni dopo un tentativo simile si rinnovava ad Arezzo da una banda armata ài circa ottanta persone capitanata da Domenieo Tenti e da Luigi Baglioni (3).
(i) Ardi, di Siena. Rapporti della Polizia, Filz. 1.
(2) Alla denunzia fatta dal Commissario di Polizia, Favas, contro il Car­ducci, Gandolfo risponde che non era la prima volta che sentiva parlare del Carducci come un nemico del Governo e ne ordina l'arresto per l'indomani a sera per metterlo in condizione di non poter più nuocere al governo francese. Arch. di Stato. Rapporti della polizia, F. cìt.
(3) Il processo contro gli autori della rivolta a Siena si svolse nel palazzo Riccardi a Firenze, e le sentenze pronunziate ó.ffiajOmmissione militare pre­sieduta dal colonnello Penne, furono due: la prima in data 7 dicembre conte-