Rassegna storica del Risorgimento
1808-1814 ; OMBRONE (DIPARTIMENTO DELL') ; NAPOLEONE I ; TOSCAN
anno
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1925
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pagina
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104
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Michele D*Ercole
col titolo di granduchessa. Il provvedimento del senato feaneese appagava una viva aspirazione dell'ambiziosa sorella di Napoleone, la quale malcontenta del piccolo principato: di Lucca, e annoiata di vedersi rilegata In una cittadina di provincia umida te-malinconica, quand'essa si credeva capace di esercitare i suoi talenti su di una scena più degna di lei, aveva molto contribuìtoupii D'Aubusson alla cacciata di Maria Luisa, descrivendo 51 re gii d'Etruria al Governo di Parigi come le foyer des germe mèèndiaries d'une aveugle et perfide superstìiwti (i; Con altro decreto dello stesso giorno erano stabilite le funzioni della Granduchessa nei dipartimenti, l'organizzazione del govegaj> generale, Pjgt era nominato il principe Felice comandante delle truppe in Toscana. Il prefetto Gandolfo nel1 comunicare la decisione" sovrana al Maire di Siena, lo consigliava di formare con la magistratura civica, colle autorità e i proprietari un indirizzo breve e conciso, scritto; ùfgnj; dignità e sentimento all'Imperatore, ed egli stesso, si affrettava a sjMadfe ai; miaures dei dipartimenti una circola in cui manifestava là giòia dei Toscani d'essere governati dall'augusta principessa e la gratitudine all'Eroe protettone, che li aveva posti nel numero dei -suoi figli (2).
Il decreto imperiale del 3 marzo insieme col proclama della granduchessa Elisa ai Toscani fu letto per due domeniche successive nelle principali chiese del granducato al tempo della messa parrocchiale. A Siena tale lettura fu fatta solennemente il 3 aprile dalla ringhiera del palazzo pubblico fra il suono delle trombe e i consueti fuochi per la città, eomfenota il Bandini. Due giorni prima, preceduta dal maggiordomo marchese Lucchesìni e dal suo scudiero favorito Cenami, era giunta a Firenze la Granduchessa, accolta festosamente dalle' autorità e dal popolo ed esaltata al cielo negli scritti encomiastici e nelle poe-sie di occasione (3). Da ogni paese della Toscana furono inviati all'aula) RODOCANACHl, Op. dt., p. 112.
(2) Ardi, del Cora, di Siena. V. 307. Lettera del 24 marzo.
(3) Trascrivo fra gli altri, il seguente sonetto pubblicato dalla Gazzétta toscana nel N. 14 del 1809.:
<t Augusta Donna, che dell'Arno in riva
Te guida il Genio dell'Eroe del mondo,
Or che l'itala Atene il sen ravviva
Volgile uno sguardo affabile e giocondo. Dì lauto adorno redi paUadia ya
Sorgon dal cupo lor sonno profondo,
Airapparuf di Te, celeste! Diva,
L'esimie figlie del Giardin fecondo.