Rassegna storica del Risorgimento
1808-1814 ; OMBRONE (DIPARTIMENTO DELL') ; NAPOLEONE I ; TOSCAN
anno
<
1925
>
pagina
<
107
>
// Dipartimento deWOmbrone durante Vimpero napoleonica] "107
desto in Toscana il sentimento di devozione alla Francia. Nel 1809 Napoleone coglieva nuovi allori sui campi di Germania, sbaragliando a Essling e a Wagram gli arciduchi Carlo e Giovanni, e costringendo l'Austria, dopo appena quattro mesi di campagna, a chiedere l'armistizio di Znaim. Le notizie di tali vittorie vennero accolte con la più viva gioia in Toscana: le autorità per dare a esse la più grande diffusione, facevano affiggere i bollettini dell'armata e i proclami di Napoleone all'esercito fe lì suono della musica e delle campane, o ne ordinavano agli stessi maires solenne lettura nelle piazze e nei luoghi più frequentati della città. E poi seguivano nei centri più popolosi corse di cavalli, sparo di mortaletti, distribuzione di pane e di danaro ai poveri, riviste militari a Firenze passate dalla Granduchessa vestita da amazzone feste da' ballo,, funzioni religiose in chiesa, ove di solito era cantato un Tedeum e pronunziato il panegirico dell'Imperatore (1),
Ma ogni medaglia ha il suo rovescio, e il succedersi delle feste, oltre a stremare i già esausti bilanci delle comunità, finirono col rendere le popolazioni indifferenti e quasi estranee a tutte le manifestazioni per mantenere alto il prestigio napoleonico. Qualche comunità cominciò a lamentarsi col prefetto di non avere i mezzi per celebrare solennemente la festa, che in qualche paese, come a Firenzuola, fu fatta in gran parte a spese del maire, e alcune frasi pronunziate dal clero nei discorsi di occasione erano causa di grave preoccupazione alle autorità francesi. Gli ordini dei maires di illuminare la facciata delle case, e gl'inviti delle autorità ecclesiastiche di accorrere numerosi alle funzioni religiose cominciarono a trovare indifferenti i cittadini, molti dei quali non sapevano perdonare ai maltrattamenti usati dai francesi a Pio VII, memori delia penosa impressione ricevuta al suo passaggio prigioniero per Siena. Più tardi il sottoprefetto di Montepulciano Cercignani, nella sua relazione al Gandolfo sulla festa del 2 dicembre, dirà chiaramente che gli abitanti non avevano affatto risposto alla fiducia riposta in essi dal maire, e che un ballo dato da lui per terminare lieta la festa era riuscito freddo per lo scarso numero degli intervenuti, nonostante i molti inviti distribuiti (2).
(), Nella festa da ballo data dalla granduchessa Elisa a Palazzo Pitti per celebrare la pace di Schoenbrunn, avendo essa voluto ballare la furlana senz'averne J'agilità necessaria, battè allo spigolo di un mobile, e cadde a terra svenuta. RoDACANAcm, op. eh., p. 208.
(2) Àrch. di St. di Siena. Rapporto della Polizia, Filz. 7.