Rassegna storica del Risorgimento

HOHENEMSER EMMA ; HOHENEMSER SOFIA
anno <1915>   pagina <22>
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Memorie e lettóre
tastano colla rustica meschinità delle rimanenti case, tra le cjuali al viandante forestiero si presentò inaspettata la magnificenza delle cattedrali djj Sant'emonio* di Santa Giustina, e la signorile eleganza del nuovissimo Caffè Pedrocelli. Le ;Stte ampie e mar­moree sale sono convegno serale caro ai padovani intorno a tazze di eccellente caffo. L'antico ed ampio edificio dell' Università coi. suoi cortili entro doppio ordine di sovrapposte loggie, si-può ben dire il centro della vita padovana.
Frequentai per quattro anni le sue vaste aule, due anni alle lezioni del Liceo e due a quelle di legge j e mi .ricorrono spesso alla memoria le lunghe serie di stemmi marmorei anneriti e gua­sti dal tempo,* i quali coprono quasi le pareti di bellissimi por­ticati. Sono ricordi lasciativi da migliaia di studenti d'ogni parte d'Europa, che nei secoli scorsi frequentarono lo studio padovano, ed ora quegli stemmi sono melanconico documento di una fioritura ormai mortificata dai tempo. E da secoli è pur tramontata la gloria d'un altro magnifico edificio, il Palazzo della Ragione, già sedè superba del Comune sovrano, che fiancheggia oggi il mercato delle Erbe.
Negli anni del mio soggiorno a Padova, la rumorosa spiglia­tezza dei suoi mille studenti urtava il riserbo dei suoi signori ed il misurato vivere della cittadinanza ; e tra la rozza plebe e gli Studenti non erano rare le risse notturne.
Alle lezioni del liceo fui assiduo e volonteroso e m attrasse la novità, delle scienze sperimentali, e la Rinnovata consuetudine coi classici latini ed italiani, a meglio intendere i quali giovavano lezioni di filosofia, ed il tradurre dall' una nell'altra lingua, ed il comporre nelle due. Lasciai il liceo con quel senso letterario, che mi accompagnò poi nella vita, e che in iscuola mi aveva fatto primeggiare, gareggiando per il posto d'onore con Leone Fortift, giovinetto triestino diventato poi letterato di discreta fama.
Meno assiduo ed attento fui alle lezioni di legge, distrattone dal fervore patriottico ch'era andato rapidamente crescendo in­torno a me. Uscito fuori dalla lunga mia reclusione nel Collegio di Monza, mi aveva seco rapito la corrente di idee e di senti­menti patriottici e liberali, fattasi appunto allora fortissima. In casa e fuori non si parlava ormai d'altro ohe di speranze, dì ar­dimenti patriottici. Già in liceo m'ero accorto ch'assai più. fami-