Rassegna storica del Risorgimento

1808-1814 ; OMBRONE (DIPARTIMENTO DELL') ; NAPOLEONE I ; TOSCAN
anno <1925>   pagina <122>
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iti Michele Ù'Èrcole
Contributo troppo modesto rispetto ai bisogni di un grande eser­cito decimato dalle perdite e dalle diserzioni, per poterlo mettere in grado di far fronte alle masse armate della sesta coalizione, che, avan­zando da ogni parte, cercavano di stringerlo come in un cerchio di ferro. Èra questo l'estremo sforzo di un paese stremato da un governo mili­tare, che durava da più di sei anni e da una guerra logorante, di cui non ancora si prevedeva la fine. Alla nuova imposizione fatta al diparti­mento dell'Onibrone di fornire all'armata 300 cavalli, la mairie di Siena rispose con una petiziae alla Granduchessa, dimostrando l'impossibilità di eseguire la richiesta nel tempo stabilito e in una misura superiore ai 100 cavalli da sella. Ormai si sentiva in tutti la stanchezza e il bisogno di ritornare alla tranquillità di una volta, e con grande sollievo dei cat­tolici fu appreso il concordato tra Napoleone e Pio VII firmato a Fon-taineblean il 25 gennaio, poiché parve foriero della pace generale. La notizia della vittoria di Lutzen fece aprire l'animo alla speranza nei par­tigiani dei francesi, al vedere trionfare ancora una volta il genio napo­leonico. A Firenze e in altre città d'Italia la notizia di tale vittoria fu accolta con la più viva gioia; allo sparo delle artiglierie faceva eco il lieto suono delle campane invitante i cittadini alle funzioni religiose nelle chiese per rendere propizia la divinità alle armi francesi. Il La-garde, nel comunicarla al maire di Siena, scriveva: questa è la prima replica da darsi alle parole assurde, con le quali da qualche tempo si cerca d'ingannare la pubblica credulità . Alla vittoria di Lutzen segui­rono quelle di Bautzen e di Hochkirch e poi l'armistizio che, secondo Lagarde, era da considerarsi come un gran passo verso la pace, che S. M. voleva già da gran tempo dare al mondo (1). Vana speranza troncata ben presto dalla ripresa delle ostilità!
Riusciti infatti infruttuosi gli sforzi per dare la pace ai suoi popoli, Napoleone era sceso ancora in campo GLveva riportato a Dresda una grande vittoria sugli Austriaci, Russi e Prussiani. Tale vittoria se­condo Lagarde, poteva considerarsi la migliore risposta da darsi alle vane agitazioni di mi spiriti pusillanimi e irrequieti, che cercavano dì esagerare i pericoli di una coalizione, il cui primo risultato sarebbe stato la distruzione del territorio austriaco. *. Ma oramai gli eventi precipi­tavano, e a contenere lo spirito pubblico agitato dalle voci di sconfitte francesi, non valsero le notizie della battaglia di Lipsia e di altri suc­cessi militari di minore importanza. Nuove leve furono chiamate alle
(1) Arch. del Com. di Siena. V, 316. Lettere dell' maggio e del 3 set­tembre 18.13.