Rassegna storica del Risorgimento

1808-1814 ; OMBRONE (DIPARTIMENTO DELL') ; NAPOLEONE I ; TOSCAN
anno <1925>   pagina <128>
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128 Michele D'Ercole
che ieri fu pubblicata, perchè tutto è falso, ed è stato proclamato per quietare- il popolo e far :].a coscrizione. Se è vera la battaglia, è che hanno perduto i francesi, che hanno retroceduto cinquanta leghe dal­l'Elba, e le truppe sono già al Reno, e state allegri e di cdraggio, per­chè fra poco vengono i tedeschi a liberarci dal giogo del tiranno >> (aj. Lo: scetticismo con cui furono d'aSpra letti i bollettini dell'armata fran­cese contenenti notizie di nuovi successi militari, si manifestava chiara­mente nel canto che si udiva per le vie:
Le vittorie di Napoleone sono ridotte a fistiate, Nessuno più non crede a simili buggianate.
In tutto il mese di settembre libelli e cartelli sediziosi contro il governo francese si seguirono senza tregua, non solo a Siena, ma an­che a Grosseto e in tutti i centri più popolosi del dipartimento. Si stabilì, come diceva Lagarde, una vera lotta sulle muraglie, che mise in grande allarme la polizia. Severe disposizioni furono prese contro les misérables afficheurs d* impostures politiques : sorvegliati segretamente les rodeurs de nuii, frugate ed arrestate le persone sospette, dati ordini precisi alla gendarmeria e agli agenti di polizia di percorrere, la :eitta dal far del giorno alla sera, al fine di togliere tutte le carte insidiose che potessero trovarsfjfcé stabilito un premio di L. 200 a chiunque sor­prendesse un afficheur di libelli contro il governo e le autorità. Nello stesso tempo il prefetto Gandoifo, venuto a conoscenza dei senti­menti antinapoleonici dei mercanti senesi Milanesi, Favilli e Lisi, ne or­dinava il loro arrestò, e sulla porta delle loro botteghe chiuse per essere state ricettacolo di sediziosi faceva affiggere l'iscrizione a caratteri cu­bitali : Bottega chiusa per cattivi propositi e' riunioni d'impostori po­litici (2).
Il prefetto Gandoifo sul principio si era limitato a deplorare la Ma-uvaise habiUtde des siennois a tale genere di manifestazione dei senti­menti che li animavano, e riteneva col maire che lo spirito pubblico della città era quello della sommissione e della moderazione* e che sulla maggioranza degli abitanti non poteva molto influire il piccolo numerò di coloro che non sognavano che cambiamenti di governo per fare ces­sare la loro sciocca mania di pubblicare i loro sogni e di farli leggere
,{*) Arch. del Com. di Siena. VL ,316.
(2) II. favilli., ìdogo ?s giorni di detenzione a Firenze) ritorna a Siena il 21 settembre, e gli fu permesse'di riaprire la bottega sotto E sorveglianza della polizia; Lisi fu messo in libertà il 4 ottóbre.