Rassegna storica del Risorgimento
1808-1814 ; OMBRONE (DIPARTIMENTO DELL') ; NAPOLEONE I ; TOSCAN
anno
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1925
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pagina
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132
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x32 Michele D'Ercole
sgomento dei partigiani dei francesi-; e, mentre si sguarnisce la fortezza d'armi e di munizioni e s'invia a Firenze una parte delle milizie che la presidiavano, si pensa d'altra parte a spogliare la casa dell'ex-Sapienza del denaro raccolto per fondare il liceo a S. Agostino e si bruciano in prefettura carte e documenti importanti per non farli cadere nelle mani degli alleati. Molti impiegati francesi si affrettano a vendere il loro mobilio per essere pronti a fuggire. Neil' ultimo giorno di gennaio si sparse a Siena la notizia che le milizie alleate erano entrate a Firenze e che la Granduchessa si era ritirata a Lucca, fatta segno ai motti ed alle ingiurie della popolazione e a lancio di immondizie. Per aprirsi un varco attraverso la folla, i gendarmi avevano dovuto adoperare le sciabole. Tre giorni dopo, alle quattro di mattina, partì da Siena il prefetto Gan-dolfb in mezzo a una scorta della guardia nazionale a piedi e a cavallo, accompagnato dal maire Bianchi e da molti impiegati francesi. A Porta Camollia il prefetto prese congedo dal seguito e prosegui con la moglie il suo viaggio per Genova.
Nel biennio che precedette la caduta di Napoleone, infierirono maggiormente in Toscana la diserzione e il brigantaggio. Ordinariamente i due fatti sono conseguenza l'uno dell'altro, giacché il coscritto refrattario e il soldato armato che abbandona le file dell'esercito, costretti a trovare la propria salvezza sui monti o nei boschi, diventano per necessità dei briganti. Le leve che si succedevano senza tregua l'una all'altra, il pericolo di lasciare la vita combattendo in lontane regioni, la stanchezza d'una guerra di cui nessuno prevedeva la fine, erano forti eccitamenti alla diserzione e al brigantaggio. Teorie di filze degli archivi di Stato dì Siena e di Firenze di questo turbinoso periodo contengono esclusivamente liste dei disertori inviate settimanalmente al governo di Parigi, affannose ricerche della polizia, e instancabili inseguimenti da parte dei gendarmi di disertori e di coscritti refrattari, arresti di ladri, di briganti e di stranieri sforniti di passaporto, evasioni di carcerati dalle prigioni, provvedimenti energici delle autorità francesi per mettere riparo al crescente disordine. Dalla lettura di quelle carte si ha l'impressione che molti giovani riponessero il proprio onore nel disertare le schiere francesi, piuttosto che nell'accorrere volontari, nelle loro file per avere la fortuna dì partecipare alla gloria della grande armata, come voleva il prefetto Gandolfo (i). A volte erano interi re
ti) Arch. del Com. di Siena. V. 3>5