Rassegna storica del Risorgimento
1808-1814 ; OMBRONE (DIPARTIMENTO DELL') ; NAPOLEONE I ; TOSCAN
anno
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1925
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pagina
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134
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x34 Michele D'Ercole
crebbe al punto che a Siena stessa si senti il bisogno di far pattugliare, durante là notte, alcuni individui della gendarmeria ausiliaria in compagnia degli agenti di polizia. Gioacchino Murat stabilirà più tardi speciali ricompense a chi avrebbe arrestato un disertore o consegnato armi e munizioni (i).
Erano queste le condizioni del dipartimento dell'Ombrone alla fine del dominio francese. Altre calamità naturali si aggiunsero a renderle più tristi. Nell'autunno -del iirs e del 1813, mentre nevicava abbondantemente in Russia, pioggie torrenziali in Toscana facevano straripare i fiumi, apportando gravi danni alle campagne e al bestiame. Il 17 ottobre 1813 il fiume Ombrone inondava fe campagne e la cittadina di Grosseto, costringendo molti abitanti a trovare scampo dalla furia delle acque sugli alberi e sui tetti. Le frequenti scariche elettriche che accompagnavano le piogge torrenziali, tolsero la vita a parecchie persone, aumentando il numero dei cadaveri umanij che si trovavano sparsi per la campagna, senza che la polizìa,, "il1 più delle volte, potesse rintracciare gli autori dei delitti. I lupi e gli altri animali rapaci continuavano a fare strage di greggi, nonostante che premi in denaro si fossero assegnati agli uccisori di essi. Pelle, città, la permanenza delle milizie francesi e il loro continuo passaggio avevano diffusa straordinariamente la corruzione fra le donne pubbliche, provocando da parte dei padri di famiglia e dei proprietari continui lamenti alle autorità per il mestiere occulto da esse esercitato, e per l'impotenza in cui si trovava la maggior parte dei contadini di eseguire i lavori agricoli. A tanti mali si aggiunsero epidemie, scarlattine, vaiolo, dissenterie e altre malattìe infettive cosi facili a propagarsi in tempi di grande confusione e di continuo passaggio di gente straniera, e alle quali le autorità, preoccupate dagli avvenimenti politici e dai disastri militari, non avevano né il tempo né i mezzi per gli opportuni provvedimenti (2),
CAPITOLO VI IL GOVERNO, DI GIOACCHINO MURAT IN TOSCANA FERDINANDO III
RITORNA BBflj TRONO DEI SUOI AVI.
Il governo di Gioacchino Murat in Toscana, efe va dal principio
(1) Fu assegnato un premio di L. 8 a chi consegnava un fucile solo, di L. 10 fucile con baionetta, L. 4 per una pistola, e L. 30 a ctiliàrrestava un disertore.
(2) Arcn. di Stato di Siena. Rapporti della Polizia, Filz. 410.