Rassegna storica del Risorgimento

HOHENEMSER EMMA ; HOHENEMSER SOFIA
anno <1915>   pagina <24>
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Mamarw e lettera
Mancava a quei serali convegni il papà, die soleva passare }e sere, o al teatro, o al casino, o al caffè Pedrocchi. Ma fidi amici e conoscenti li animavano, li rallegra vane; uba la nostra famiglia aveva aderenze non recenti con famiglie padòvne, ed eletti pro fossori e studenti dell' TTnlversità da- qualcbe anno avevano ormai la consuetudine di quelle couversaiòui.
11 più vecchio ed. intimo amicò di casa m-a il professore aliate Giuseppe Barbieri, ex benedettino, discepolo prediletto del Cesa­rotti e prosatore e verseggiatore elegauteJEra allora il più; cefe* bre dei nostri oratori saeri, e per la quaresima se Io disputavano ogni anno le maggiori città d'Italia. Bell* nomo ancora, alto della persona e prestante, dallo sguardo vivo, penetrante, conversava dal pulpito coll'eletta folla, che gli si accalcava d'intorno. Dìsin< volta classicità di forma, grande parsimonia di dottrina teologica e di leggende miracolose, lo distinguevano, insieme all'arte di eàr stigare i costami mondani col garbo e l'esperienza dell'uomo di mondo. Pareva al lindo vestire, all'aspetto, ai modi, un sacerdote sopravissuto agli scomparsi suoi compagni del secolo decimottav dei tempi di Papà G-anganelli, e dei principi riformatoli. Egli era a noi, alla mamma affezionatisSimo, e mi aveva in cuor nò. Mi volle per più settimane seco alla sua villa di Torreglia sui colli Euganei. Là mi mostrò i suoi campi, e. l?arte di coltivarli: e là volle che prendessi cognizione dei suoi zibaldoni, nei quali aveva> in gran copia raccolto parole, frasi, modi di dire, e squarci dei nostri scrittori dal trecento in poi. Qon indulgente simpatia allu­deva ai rivolgimenti politici, che M presentivano, e riassumendo a grandi tratti quelli della Rivoluzione francese, che l'aveva tratto fuori dal suo chiostro di Benedettini, rammentava le alte speranze e le disillusioni della sua gioventù!
Scrivendo questi ricordi per voi dilettissime figlie, mi risorge dinanzi agli occhi, la benevola immagine di quel caro vecchio che mi volle proprio bene. Serbategli un posticino anche voi nella memoria.
Ai serali convegni era assiduo Giberto Govi, che giovanetto allora, avete poi conosciuto professore e scjeuàiato di bella fama. JW grande versatilità di mente improvvisava sonetti, sentenziava d'arte, e di fìsica, innamorato dei francesi, dell'Enciclopedia, dei giacobini. Ottimo,, studiosissimo, non mutò cogli anni, e si"spense