Rassegna storica del Risorgimento

1808-1814 ; OMBRONE (DIPARTIMENTO DELL') ; NAPOLEONE I ; TOSCAN
anno <1925>   pagina <137>
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Il Dipartimento delVÓmòrone durante l'impero napoleonico itf
Maghella al prefetto Bianchi (i). Alla partenza delle milizie francesi tale compito era stato affidato alla Guardia Nazionale, di cui era stato nominato comandante Flavio Chigi. Il Gandolfo, alla vigilia di lasciare Siena, aveva rivolto un invito ai proprietari, ai negoziane agli esercenti e ai riservisti della Guardia Imperiale di prendere servizio in essa fin­ché il nemico non fosse uscito dal territorio occupato dalla Francia. Ma la Guardia Nazionale formata in fretta e :eon elementi diversi e privi di armi, non poteva, in tempi così agitati, raggiungere il suo scopo. I disertori cresciuti immensamente di numero affluivano da tutte le parti come un fiume che abbia rotto gli argini, commettendo dapper­tutto gravi disordini, mentre nei centri abitati si bruciavano stemmi e insegne francesi, si lanciavano fischi e parole oltraggiose ai militari e agl'impiegati del vecchio regime, ch'erano costretti a transitarvi. Per tale motivo Gioacchino Murat, con decreto del 9 marzo, sostituiva alla Guardia Nazionale la legione toscana, e ripristinava il corpo dei cac­ciatori volontari con due battaglioni a Firenze e a Livorno, e uno a Siena e a Pisa. La freddezza con cui i giovani senesi accolsero le esor­tazioni delle autorità e le parole del Ten. Vincenzo Storace, recatosi nella loro città per eccitarli a iscriversi nei nuovi corpi, dimostra come essi, oramai stanchi e sfiduciati, non volessero più sentire parlare né di guerra né di qualsiasi specie di milizia (2).
Difficoltà non meno gravi il Governo provvisorio incontrò nella riscossione dei balzelli. Il Duca di S. Arpino, commissario generale della Toscana, in una lettera al prefetto di Siena gli faceva notare im­portanza della riscossione delle pubbliche vendite per la regolarità del servi-zio e la sodisfazione degl'impegni addossati alla cassa generale di ciascun dipartimento, e gli consigliava di avvalersi dell'influenza che esercitavano i ministri del santuario specialmente nei comuni rurali.
All'utile scopo adunque egli scrive di assicurare l'esatto pagamento alle casse dei precettori delle contribuzioni dirette, è neces­sario e urgente, signor prefetto, di rivolgere con ogni studio il concorso della parola e della persuasione degli ecclesiastici, e singolarmente dei parrochi del dipartimento che le è affidato; ch'essi sviluppino agli abi­tanti in particolare della campagna l'obbligazione, a cui sono tenuti per debito di coscienza e per loro proprio interesse di pagare puntualmente, nei termini stabiliti, le pubbliche gravezze; che facciano loro eompren-
(!) La lettera è nella Filza n. Rapporti al Sottoprefetto. Ardi, di Sudi
Siena.
(2) Arch. del Com. di Siena, voi. 689.