Rassegna storica del Risorgimento

HOHENEMSER EMMA ; HOHENEMSER SOFIA
anno <1915>   pagina <25>
immagine non disponibile

di OaJi'h Qiiiet'rfori Gonzaga 25
colte su ul1jie rrvoìnaioiittrìc ed innoeenfcù Ve Io cordate decla­mante vèrsi del tortai
OHovanni Prati da Trento era in quegli anni tra ì più assidili in casa nostra. Me lo ricordo qn.an.do, appena pubblicata la sua Ednienegarda, poemetto romantico, e subito salutato; tra i mag­giori poeti d*aUora, ci recitava la sera, con grande ingenua com­piacenza, molti, da quei suoi versi. Era un bel giovane alto, tar­chiato, bruno, dai tratti, del viso un pò* grossolani, miope tanto da dover quasi toccar col naso le pagine clic leggeVài Egli imegr giava già a Oarlo Alberto, Re di Sardegna, preannunciandolo con­dottiero degli eserciti italiani ; cosicché afcftófói che Beati e 0ovi gareggiassero nell7 improvvisare sonetti contfro Sonetti, >alberfcistà ' gli uni. repubblicani gli altri.
Questo fervido conversare e ùscutiete di politìcjaaveva, nel sa­lotto della mamma, intera libertà quaudo; si ttowva in ristretta cerchia di amici, dei quali erano due dei più celebrati professori dell' ITlilVersità, il matematico Mini e, il clinico Giacomi ni, menti elette, panimi liberi, nel conversare arguti ed ameni. La mamma in quel conversare aveva scatti d'intelligenza di passione, e della sua famiglia, della sua Bavenna serbava le tradizioni clas­siche letterarie e gli spiriti ribelli al governo ecclesiastico po­litico dei preti, lo ascoltavo, osservavo, m'infervoravo, imparavo molto del passato e del presente, libri da leggere; e n casa più che fuori tenevo dietro alle grandi novità di quegli anni, a il '42 e il '46, precursori al leggendario 1848. ISei quali anche il governo austriaco, preoccupato delle nuove condizioni italiane ed europee, assunse un contegno diffidente ma riservato. Contava sull'esercito e sulla polizia, pronto ad affrontare le ribellioni, con quello, e con que­sta a reprimere tumulti nelle vìe, e a scoprire congiurati, Chièy. iu quegli anni, scarseggiavano assai, se pure ce n'erano ancora. Il rivolgimento italiano si veniva ormai promovendo e preparando al­l'aperto. Dopo le congiure ed i moti del 1821, le une e gli altri repressi in tutta Italia colle armi austriache, coi patiboli, collo strazio dei prigionieri dello Spielberg, sopravennero quelli del 1830, collegati aita caduta dei Borboni in Francia, ed al trionfo della borghesia liberale, impersonata nella casa d'Orléans e nel suo capo Luigi Filippo.
Nel 1830 V Italia aveva adito per la prima volta il nome di