Fonti
- Fonti 108A cura di Rosanna RocciaEpistolario di Urbano Rattazzi. Volume terzo (1863-1873)2018pp.X-812Con il terzo volume l'Epistolario di Urbano Rattazzi si conclude. In questa ultima sezione della raccolta, che comprende le lettere del periodo 1863-1873, si specchia l'ultimo scorcio di vita dello statista, nel momento del transito della capitale del regno da Torino a Firenze e poi a Roma: poco più di un decennio, connotato dall'oscillante andamento, nella fase conclusiva, della lunga carriera politica dell'homo publicus: le rielezioni a deputato per la IX,X,XI legislatura nel sicuro collegio di Alessandria; il ritorno per la seconda volta alla presidenza del Consiglio dei Ministri, nel 1867, ad aprile, e il tonfo sul finire di ottobre, complice ancora una volta un Garibaldi indomabile alla conquista della Città eterna, che rompe definitivamente il suo rapporto confidente e complice con il sovrano riconducendolo a sedere alla Camera nei banchi dell'opposizione.
- Fonti 107VINCENZO d'ERRICOIl carteggio dell'esilio (1850-1855), volume 1 e (1853-1855), volume 22015pp.480 e pp. 481-798 (2 voll.indivisibili)Il volume contiene la documentazione relativa al quinquennale rapporto epistolare intrattenuto da Vincenzo d'Errico con i suoi parenti più stretti e con alcuni compagni di esilio, esemplato secondo il modello degli epistolari degli emigrati politici. Il carteggio attesta la sua intensa attività politica, il mantenimento dei contatti politici di d'Errico con la sua terra di origine, la Basilicata, la sua passione civile, la solitudine individuale, la nostalgia affettiva di luoghi e persone, il desiderio di una unità nazionale.
- Fonti 105LUIGI POLO FRIZLodovico Frapolli:Biografia carteggio.Scienziato, Rivoluzionario,Diplomatico,Svizzero,Massone,Uomo del Risorgimento. Vol. I La Vita2014pp.504Il volume trae ispirazione in gran parte dal Carteggio di Lodovico Frapolli dagli inizi degli anni Trenta sino al 1849, la cui lettura diviene fondamentale per delinearne appieno la complessità della sua esistenza.
- Fonti 104VINCENZO TIZZANIEffemeridi romane (1828-1860)Vol.I2015pp.CDLXXI-868La fama di monsignor Vincenzo Tizzani (1809-1892) è legata alla lunga e affettuosa amicizia con Giuseppe Gioacchino Belli. Il sodalizio del prelato con il grande poeta, reso memorabile dalla tutela degli autografi dei celebri sonetti affidatigli dal Belli, non fu comunque che un episodio, sebbene importante, nella longeva e feconda esistenza di monsignor Tizzani, conoscitore profondo disincantato della Roma del suo tempo, assai vicino a Gregorio XVI e a Pio IX. Entrato giovanissimo tra i Canonici regolari di San Pietro in Vincoli, dove il Belli era di casa, Tizzani divenne abate e procuratore generale, prima di essere nominato nel 1843 vescovo di Terni, per far definitivamente ritorno a Roma e occupare l’ufficio di Cappellano maggiore dell’esercito pontificio. Docente di Storia della Chiesa alla Sapienza fin dal 1833, il prelato ricoprì anche delicati incarichi di consultore nella Curia Romana, in particolare della Congregazione dell’Indice, ed ebbe un ruolo importante nella vita ecclesiastica, prendendo parte a eventi significativi, come la redazione del Sillabo e il Concilio Vaticano I, di cui fu attento e critico memorialista. Tizzani svolse una benefica attività sociale, attento ai bisogni “del ricco e del poverello”, come scriverà di lui Belli. La perdita totale della vista non fiaccò la sua tenace volontà di uomo avvezzo al ministero sacerdotale e agli studi. Grande estimatore di Rosmini, che difese coraggiosamente di fronte a Pio IX e a Leone XIII, continuò a insegnare alla Sapienza fino al 1870 e, a seguire, prima e dopo la caduta del potere temporale, le vicende della Chiesa e della società romana sino alla morte nel 1892. Della sua intensa vita Tizzani ha consegnato i ricordi a un diario che attraversa larga parte dell’Ottocento, le Effemeridi, di cui inizia con questo volume la pubblicazione integrale.
- Fonti 103Epistolario di Urbano Rattazzi, vol. II 18622013pp.414Il volume è interamente dedicato al 1862, anno intenso e controverso, connotato da eventi emblematici in rapida successione, che condizionano l’azione di governo e insidiano le fragili strutture del neonato Stato unitario: dalla caduta del barone di ferro Ricasoli all’ascesa al potere dell’uomo del connubio, dalle mosse a sorpresa dell’eroe di Caprera in Lombardia al piccolo trionfo regale nelle province napoletane, dal folle replay di Garibaldi in Sicilia alla brusca fermata di Aspromonte, dalla dura repressione di Cialdini nel Mezzogiorno alla discussa amnistia osteggiata da La Marmora, dalle dimissioni infine del gabinetto all’amara uscita di scena dell’ambizioso avvocato alessandrino.
- Fonti 102CARLA LODOLINI TUPPUTIL’Archivio riservato del Ministero di Grazia e Giustizia dello Stato pontificio(1849-1868)2012pp.270Il volume offre l’inventario analitico dell’Archivio riservato del Ministero di Grazia e Giustizia pontificio (1849-1868) conservato presso l’Archivio di Stato di Roma. L’inventario è preceduto da una corposa introduzione che evidenzia gli avvenimenti più notevoli nelle singole province dello Stato pontificio all’indomani della caduta della Repubblica romana quando con la ripresa del potere temporale del pontefice tornato a Roma vennero creati nuovi organi straordinari come la Commissione governativa di Stato sino al ritorno nella capitale di Pio IX, i Commissari pontifici straordinari nelle province, la Commissione direttrice dei processi, il Consiglio centrale di censura, mentre altri, come il tribunale della Sacra Consulta per i reati politici, ripresero vita. Se la documentazione relativa al periodo 1849-1854 si riferisce essenzialmente ai “compromessi” della rivoluzione e riguarda: ricerche da parte della polizia, arresti, designazione di giudici inquirenti, processi e sentenze della Sacra Consulta, concessione di grazie; quella relativa al periodo 1859-1861 riporta l’eco degli avvenimenti della penisola, le manifestazioni di italianità in piccole località dei confini pontifici, canti, esposizioni di bandiere tricolori, tentativi di istituire giunte provvisorie di governo, diserzioni di militari, arruolamenti di volontari.
- Fonti 99Epistolario di Urbano Rattazzi, Vol. I (1846-1861)2009pp.576Il volume abbraccia gli anni 1848-1861 e contiene gli autografi rattazziani, raccolti, selezionati e ordinati in origine da Carlo Pischedda e, ora, dopo la scomparsa dello studioso torinese, pubblicati da Rosanna Roccia. Dalle lettere in esso raccolte si ricava non solo una ricostruzione più ricca del rapporto tra Rattazzi e Cavour ma anche una migliore conoscenza del dibattito politico dell’ultimo decennio del regno sardo e degli inizi del regno d’Italia.
- Fonti 98NICOLA RONCALLICronaca di Roma 1844-1870 Vol. IV (1859-1861).2009pp.525Con il triennio 1859-1861 l'immagine e la realtà di Roma città chiusa in se stessa, isolata e staccata dal resto della penisola, vengono spazzate via. Come già nel 1849, durante la seconda guerra di indipendenza il mondo esterno si catapulta nell'Urbe. Il clima di fermento patriottico che si sviluppa porta a Roma il Comitato nazionale a trasformare la città quasi in una zona franca sottratta al controllo delle autorità pontificie e nella quale per la prima volta dopo la caduta della Repubblica romana lo spazio cittadino diviene il palcoscenico per affermare la concreta presenza dei patrioti nella vita quotidiana. L'armistizio di Villafranca non segna la totale normalizzazione della situazione e ancora nei primi mesi del 1861 le strade, i teatri, l'Università sono i luoghi dove i liberali e i papalini 'danno battaglia' per la conquista dello spazio pubblico e per attestare una maggiore visibilità rispetto alla parte avversa. L'irruzione del mondo esterno nella Città Eterna trova poi altre manifestazione nell'afflusso verso Roma di volontari stranieri pronti a combattere in difesa del potere temporale della Chiesa, i quali diventano un elemento importante della vita cittadina; così come si riflette nella concentrazione nell'Urbe della nobiltà legittimista partenopea, che determina un coinvolgimento di ciò che rimane degli Stati della Chiesa del grande brigantaggio post-unitario. Il metodo scelto da Roncalli nel redigere i suoi polizzini permette di avvicinarsi alla comprensione della reale atmosfera quotidiana nella capitale pontificia in quei mesi con una immediatezza e una freschezza del tutto peculiari, accentuate dalla capacità del redattore di immedesimarsi nello stato d'animo dei propri concittadini.
- Fonti 97STEFANIA BARAGETTICarducci e la rivoluzione. I sonetti di Ça ira. Storia, edizione, commento2009pp.268La corona dei dodici sonetti di Ça ira da voce poetica alle riflessioni di Carducci sul "momento più epico della storia moderna", come egli stesso definì il Settembre 1792 in una nota posta in calce alla prima edizione del poemetto nel maggio 1883.Nei "settembrini", che inevitabilmente rinfocolarono le polemiche (l’autore replicò nei mesi successivi con una lunga e battagliera prosa apologetica), è riaffermato non soltanto il valore delle del 1789, ma anche dei successivi esiti, drammatici e violenti, della Rivoluzione, fino alla luminosa giornata di Valmy (20 settembre 1792), quando anche Goethe, presente all’epica battaglia volle cogliere, nella vittoria dell’esercito francese, l’inizio di una nuova era per l’umanitàA un profilo storico-biografico di Carducci orientato ai suoi giudizi sulla Francia rivoluzionaria, si uniscono la ricostruzione della genesi di Ça ira e i commenti ai singoli sonetti, mentre un’ampia appendice offre l’edizione critica del poemetto, qui per la prima volta presentato sulla base di un’organica classificazione delle testimonianze manoscritte e a stampa
- Fonti 96GIOVANNI LUSERONIGiuseppe Mazzini e i democratici nel Quarantotto lombardo2007pp.351Il libro, attraverso una dettagliata disamina delle fonti primarie coeve, rivisita l'azione di Mazzini, di Garibaldi e di altri patrioti nella Lombardia redenta dalle Cinque giornate, dando rilievo anche anche ai "dimenticati dalla Storia", cioè quindi i tanti sconosciuti che non occuparono ruoli dirigenti o non apportarono contributi teorici al dibattito risorgimentale, ma che contribuirono alla libertà e alla indipendenza dell'Italia, grazie al loro coraggio e ai loro sacrifici.Dal volume emerge un quadro articolato e vivace in cui risalta l'importanza del cosiddetto "partito d'azione" con le sue componenti e le sue figure più o meno famose.
- Fonti 95LUIGI POLO FRIZ1866.Una missione segreta di Lodovico Frapolli a Berlino.2007pp.191Cavour, Ricasoli e altri hanno spesso coltivato relazioni con gli esuli ungheresi e con le popolazioni balcaniche, con l'obiettivo di fornire loro un supporto in caso di guerra per spingerle all'insurrezione, al fine di alleggerire la pressione austriaca sulle nostre truppe.Così accadde nel 1866, Bettino Ricasoli inviò Lodovico Frapolli a Berlino, dove gli Ungheresi, al comando di Gyorgy Klapka, stavano raccogliendosi in Legione per invadere la Patria.Frapolli doveva investigare sullo stato della situazione e stabilire quale potesse essere il contributo italiano all'impresa.La missione si svolse nel momento in cui più confuse erano le trattative per l'armistizio, con il quale alla fine si concluse il conflitto.Da allora l'emigrazione ungherese cessò i suoi rapporti con l'Italia, sia perché questa aveva raggiunto la quasi totalità dei suoi obbiettivi, sia perché l' Ausgleich di Deak dell'anno successivo convinse molti di loro a ritornare in Patria.Il volume, corredato da una ampia sezione di documenti, ricostruisce la missione di Frapolli e illustra le relazioni tra i protagonisti dell'impresa, sullo sfondo dei suoi rapporti con il mondo dell'emigrazione ungherese.
- Fonti 93NICOLA RONCALLICronaca di Roma 1844-1870. Vol. III (1852-1858)2006pp.671Fonte di primaria importanza per lo studio della città di Roma nei decenni centrali del secolo XIX la cronaca di Nicola Roncalli consente al lettore di compiere una ricognizione sulle "opinioni" dei romani di centocinquanta anni addietro, facendone intuire lo stato d'animo con una freschezza ed una immediatezza messe in risalto dalla capacità del suo autore di immedesimarsi con esso.Il volume pubblica i gazzettini relativi al periodo 1852-1854 che offrono la visione di una Roma in cui le inquietudini accumulate su più fronti - gli strascichi del 1848-1849, la presenza del contingente militare francese, il perdurare di una attività cospirativa fino all'agosto 1853, il pessimo stato delle finanze pontificie, l'epidemia di colera - determinarono il permanere di uno stato di tensione pressoché costante e tale di spingere Roncalli ad assumere toni a volte fortemente pessimistici e drammatici. Negli anni successivi la tendenza a un rasserenamento del clima cittadino si riverbera nei polizzini del 1856-1858 che ci consegnano l'immagine di una città sostanzialmente calma, nella quale i pochi avvenimenti potenzialmente perturbatori dell'ordine pubblico rimangono episodi isolati che non intaccano il clima disteso generale. Roncalli dà così alla sua narrazione un andamento più pacato e concede spazio a notizie di cronaca nera e di vita mondana, indugiando su episodi ed aneddoti relativi a personaggi noti nella Roma del tempo, soffermandosi su alcuni procedimenti giudiziari di particolare risonanza, soprattutto sul processo contro il marchese Campana.
- Fonti 84NICOLA RONCALLICronaca di Roma 1844-1870, Vol. II (1848-1851)1997pp.561Il secondo volume dell'opera di Roncalli riprende gli avvenimenti romani a partire dal polizzino del 26 novembre 1848 con uno sguardo sulla Roma temporaneamente non papale. Ampio spazio è riservato al 1849 non soltanto a causa della nascita della Repubblica ma anche per il ruolo assunto da Roncalli quale stenografo presso il Consiglio dei deputati, ruolo che gli consente di cogliere e di riportare con immediatezza "atti e notizie speciali" e di annotarli "con dettagli estesi e di carattere ufficiale".Il volume si conclude con gli avvenimenti del 1851 che all'estensore della Cronaca appaiono meno tranquilli dell'anno precedente. Tuttavia il cronista non si ferma a descrivere la situazione soltanto con pessimismo ma si richiama alla vita romana, ai suoi divertimenti, ai teatri, ai balli, alle festività civili e religiose, al carnevale e alla Pasqua, eventi tutti contrassegnati da un grande afflusso di turisti.
- Fonti 75Le dolci catene. Testi della controrivoluzione cattolica in Italia1988pp.XXXVI-496Esaurito
- Fonti 71Epistolario di Quintino Sella (1842-1865). Vol I1980pp.XI-764Esaurito
- Fonti 67Processi politici del Senato Lombardo-Veneto (1815-1851)1976pp.XXXVIII-779Esaurito
- Fonti 64NICOLA RONCALLICronaca di Roma 1844-1870. Vol. I (1844-1848)1972pp.XXXVIII-443La Cronaca di Roma di Nicola Roncalli rappresenta una tra le memorie più significative della vita romana nell' Ottocento. L'opera ha inizio con il polizzino del 1° febbraio 1844, termine con il quale si indica l'intestazione alla stesura delle notizie dei singoli giorni della Cronaca ed è alternato a volte dal termine gazzettino. Roncalli è un personaggio semplice e non certo di primo piano nella Roma ottocentesca che nel 1848 ottiene un impiego presso il Consiglio dei deputati in qualità di stenografo. Uomo d'ordine ma non per questo ancorato al passato, Roncalli in questo primo volume descrive tra gli altri i fatti accaduti a Roma alla fine del ' 48 e durante il periodo della Repubblica romana, a cui dà la sua adesione pur non trasformandosi in rivoluzionario. Il suo atteggiamento si modifica negli anni e dopo l' Unità difende la nuova realtà che è l'Italia aspettando senza alcun rimpianto la fine del potere temporale.
- Fonti 38GIOVANNI BERCHETLettere alla Marchesa Costanza Arconati. Vol.I1957pp.295Esaurito
- Fonti 30ALBERTO M.GHISALBERTINuove ricerche sugli inizi del pontificato di Pio IX e sulla Consulta di Stato1939pp.207Esaurito
- Fonti 29Sicilia e Piemonte nel 1848-491940pp.XXI-309Esaurito
- Fonti 27Lettere di Luciano Manara a Fanny Bonacina Spini (7 aprile 1848- 26 giugno 1849)1939pp.301Esaurito
- Fonti 26Guglielmo Pepe. Vol.1 (1797-1831)1938pp.CVII-364Esaurito
- Fonti 25Documenti del Risorgimento negli Archivi Trentini1938pp.XII-379Esaurito
- Fonti 24Rubriche della Polizia piemontese (1821-1848)1938pp.XXIII-232Esaurito
- Fonti 23Carteggi di Vincenzo Gioberti. Vol. VI. Lettere di illustri stranieri a Vincenzo Gioberti1938pp.XV-187Esaurito
- Fonti 22I rapporti fra il Governo Sardo e Governo Provvisorio di Lombardia durante la guerra del 1848 secondo nuovi documenti del R. Archivio di Stato di Torino1938pp.XL-423Esaurito
- Fonti 20Carteggi di Vincenzo Gioberti. Vol. V. Lettere di illustri italiani a Vincenzo Gioberti1937pp.XIV-192
- Fonti 19Carteggi di Vincenzo Gioberti. Vol IV. Lettere di Giuseppe Bertinatti a Vincenzo Gioberti (1834-1852)1937pp.XVIII-187
- Fonti 18La prima Repubblica Italiana in un carteggio diplomatico inedito1937pp.XXIII-257Esaurito
- Fonti 16-17Stato degli inquisiti dalla S.Consulta per la rivoluzione del 18481937pp.XXXI-323 (2 voll.indivisibili).Esaurito
- Fonti 15Lo Stato Pontificio e l’intervento austro-francese del 1832 nella cronaca di Francesco Rangone. Vol.III1937pp.XV-235Esaurito
- Fonti 14Gli Italiani e il Canale di Suez1937pp.XI-591Esaurito
- Fonti 13Carteggi di Vincenzo Gioberti. Vol. III. Lettere di Giovanni Baracco a Vincenzo Gioberti (1834-1851)1936pp.XVII-227
- Fonti 12Carteggi di Vincenzo Gioberti. Vol. II. Lettere di I. Petitti di Roreto a Vincenzo Gioberti (1841-1850)1936pp.XXVII-177Esaurito
- Fonti 11La rivoluzione del 1831 nella cronaca di Francesco Rangone. I moti riformisti nelle Legazioni (giugno 1831-gennaio 1832) vol. II1936pp.XIX-303.Esaurito
- Fonti 10Elenchi di compromessi o sospettati politici (1820-1822)1936pp.XXI-123Esaurito
- Fonti 9Daniele Manin intimo.Lettere,diari e altri documenti inediti1936pp.LXVII-367Esaurito
- Fonti 8Lettere di Felice Orsini1936pp.XXVI-298Esaurito
- Fonti 7Carteggi di Vincenzo Gioberti. Vol. I. Lettere di Pier Dionigi Pinelli a Vincenzo Gioberti (1833-1849)1935pp.XXXIII-189
- Fonti 6Patrioti e legittimisti delle Romagne nei registri e nelle memorie della polizia (1932-1845)1935pp.XL-214
- Fonti 5La rivoluzione del 1831 nella cronaca di Francesco Rangone1935pp.XV-265Esaurito
- Fonti 4Libro dei compromessi politici nella rivoluzione del 1831-18321935pp.XX-220Esaurito
- Fonti 3Inventario della R. Segreteria di Stato e di Guerra del Regno di Sardegna. (1720-1848)1934pp.349Esaurito
- Fonti 2FRANCESCO d'AUSTRIA ESTEDescrizione della Sardegna(1812)1934pp.XXIV-299Esaurito
- Fonti 1Dispacci di corte, Ministeriali e Viceregi concernenti gli affari politici,giuridici ed ecclesiastici del Regno di Sardegna (1720 – 1721)1934pp.XXVII-271Esaurito